Dopo il carcere di Imperia, Radicali e Giovani Democratici visitano l’istituto penitenziario di Bussana

23 giugno 2018 | 09:52
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Dopo il carcere di Imperia, Radicali e Giovani Democratici visitano l’istituto penitenziario di Bussana

I “visitatori” hanno ispezionato i vari reparti dell’istituto e hanno colloquiato con i responsabili del settore sanitario, oltre che con molti detenuti

Sanremo. Hanno partecipato: Matteo Longo, segretario provinciale dei Giovani Democratici; Massimiliano Cammarata, membro della direzione provinciale del PD; Stefano Petrella, tesoriere del GRAF – gruppo radicale Adele Faccio; Patrizia De Fusco, GRAF e Associazione Coscioni; Gian Piero Buscaglia, GRAF e Nessuno Tocchi Caino.

Guidati dal direttore del Carcere Francesco Frontirré e dal comandante del Corpo di Polizia Penitenziaria Orlandi i “visitatori” hanno ispezionato i vari reparti dell’istituto e hanno colloquiato con i responsabili del settore sanitario, oltre che con molti detenuti, apprendendo le problematiche umane, professionali e logistiche della struttura.

Dichiarazione di Gian Piero Buscaglia:

“Che fine ha fatto la riforma penitenziaria?” Questa una delle domande più frequenti che i detenuti hanno posto con una certa insistente curiosità. In effetti la riforma “Orlando – Bernardini” pare essersi arenata quando ormai sembrava essere giunta alla fine dell’iter legislativo. Ma in Italia, si sa, ogni legge lamenta sempre la mancanza di una virgola, di un decreto attuativo e molto altro”.

Dichiarazione di Matteo Longo:

“Come Giovani Democratici abbiamo accolto positivamente questa iniziativa dei Radicali. Trovo importante sia ricordare i 35 anni dall’arresto di Enzo Tortora, vicenda che rappresenta ancora una ferita per il nostro sistema giudiziario, e allo stesso tempo visitare i due istituti penitenziari della nostra provincia.

Come è noto la condizione delle carceri italiane è preoccupante, basti pensare che negli ultimi anni siamo stati sanzionati più volte dalla corte di giustizia europea a causa delle condizioni in cui versano i detenuti.

Bisogna ribadire con fermezza che è necessario conciliare la certezza della pena, dato imprescindibile, con una vera rieducazione e riabilitazione dei detenuti; il recupero e il reinserimento in società di chi ha commesso un reato aumenta infatti la possibilità che questi non torni a delinquere.

Se questa visita può sembrare a molti solo un piccolo passo ritengo rappresenti una buona occasione per accendere un faro sulla situazione delle carceri italiane”.