Coldiretti Liguria vuole la Dop per la Taggiasca: ricorso al Tar per un ‘furto d’identità’

2 giugno 2018 | 17:41
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Coldiretti Liguria vuole la Dop per la Taggiasca: ricorso al Tar per un ‘furto d’identità’

“Come associazione di categoria abbiamo delle priorità che sono la difesa del territorio e dell’ambiente ma anche la difesa delle nostre aziende del settore” – dichiara Gianluca Boeri

Sanremo. Nei giorni scorsi Gianluca Boeri, neo-presidente regionale della Coldiretti, è stato ospite di R24radio per parlare della Dop Taggiasca. Contattato telefonicamente, ha risposto alle domande che gli sono state poste riguardo all’esito dell’incontro tenuto poco prima a Diano Marina al quale hanno partecipato, invitati, i rappresentanti delle otto associazioni di consumatori presenti in Liguria.

“Abbiamo voluto coinvolgere tutte le associazioni di categoria – ha detto Boeri – e non è stato semplice, per fare chiarezza su come ci stiamo muovendo per l’ottenimento della Dop Taggiasca.” “Come associazione di categoria, noi della Coldiretti abbiamo delle priorità che sono la difesa del territorio e dell’ambiente ma anche la difesa delle nostre aziende del settore. Purtroppo in questi ultimi tempi stiamo assistendo ad un furto di un nostro autentico patrimonio che è il prelibato olio d’oliva e dei suoi derivati come le olive in salamoia o la pasta d’olive che sono apprezzate in tutto il mondo”.

“Il consumatore e il produttore – prosegue Boeri – sono le due parti più vulnerabili della filiera agroalimentare. Noi vogliamo tutelare in primis il consumatore per poter avere la tranquillità di acquistare un prodotto che sia assolutamente certificato sia in Italia che all’estero. Chi compra Taggiasca deve sapere che quel prodotto arriva con certezza dalla provincia di Imperia”.

“Sulla Taggiasca però non esiste al momento nessun riconoscimento di Dop. Abbiamo la Dop Riviera dei Fiori ma è un brand che fuori dai nostri confini non è ancora abbastanza noto. Noi puntiamo ad avere la Dop Taggiasca per prodotti solo del nostro territorio e non come succede adesso che questo appellativo può venire utilizzato anche in Puglia piuttosto che in Spagna, Grecia e Tunisia. Denunciamo al Tar questo che noi consideriamo un vero e proprio furto d’identità del nostro territorio e diciamo basta! Aspettiamo fiduciosi la sentenza del Tar ma siamo sempre disponibili ad un confronto con quelli che non la pensano esattamente come noi per poter creare un fronte unico e compatto anche per un futuro incontro presso il Ministero competente”.