Claudio Scajola sfida Lanteri ma non cede alle provocazioni: “Dedicherò tutto il mio tempo per rilanciare Imperia”

15 giugno 2018 | 14:31
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Claudio Scajola sfida Lanteri ma non cede alle provocazioni: “Dedicherò tutto il mio tempo per rilanciare Imperia”
Claudio Scajola sfida Lanteri ma non cede alle provocazioni: “Dedicherò tutto il mio tempo per rilanciare Imperia”
Claudio Scajola sfida Lanteri ma non cede alle provocazioni: “Dedicherò tutto il mio tempo per rilanciare Imperia”

L’ex ministro al primo turno ha staccato il candidato del ‘Modello Toti’ di oltre 1300 voti

Imperia.Parto con un vantaggio abbastanza significativo, abbiamo ottenuto un successo molto grande. Mi pare che la gente abbia colto l’eccezionalità della situazione della città, dove il bilancio è in una situazione comatosa e viste le condizioni complessive della città, in cui si rende necessario un impegno straordinario”.

“Sono arrivato ad una età in cui non ho più un’occupazione che mi distoglie dall’interesse unico di amministrare il Comune e quindi riuscirò a dedicare tutto il mio tempo senza condizionamenti per rilanciare questa città che ha bisogno di tornare accogliente e ricca”.

Lo ha detto il candidato sindaco indipendente (e appoggiato da quattro liste civiche) Claudio Scajola nella prima conferenza stampa post voto dello scorso 10 giugno e prima del ballottaggio di domenica 25 giugno che vede l’ex ministro in campo contro il candidato del “modello Toti” Luca Lanteri.

Domenica scorsa, Scajola si è imposto su Lanteri con 7397 voti (35,28%) contro ai 6012 (28,67%) voti raccolti dal suo avversario. Agli attacchi della lista opposta, preferisce non rispondere: “Preferisco parlare di rimettere in funzione gli ascensori di Imperia, di non far più puzzare il depuratore, di sistemare la ciclabile con un sistema di navetta su gomma elettrica che colleghi quanto meno Diano Marina ad Oneglia”, dice, “Preferisco parlare dei problemi concreti che interessano alla gente e non ho neanche più dispiacere a vedere e sentire mistificazioni”.

Ai cittadini, l’ex ministro si presenta come uomo di grandi competenze – avendo alle spalle due mandati da sindaco, 20 anni da parlamentare e dieci da ministro – ma non di potere: “Sono nove anni che non ho nessun incarico pubblico, né di governo né di parlamento, né di Comune né di altri enti”.

“Tutti quelli che sono nelle liste con me non hanno nessun incarico pubblico. Siamo lontani da poter promettere, e dal poter fare pressione, perché nulla abbiamo se non l’interesse esclusivo di rilanciare la nostra città”.

“Non sono nuovo perché ho 70 anni”, replica a chi lo ritiene inadatto a proiettare Imperia nel futuro, “Sono ricco di esperienza, di conoscenza, di aver visto il mondo. Credo di essere stato, sempre, uno che guarda il futuro e credo che ancora adesso e con le cose che dico sono proiettato verso il futuro e ho con me tutta una squadra fresca che non ha nessun incarico: da altre parti non è così”.

“Basta pensare”, aggiunge, “Che sono stato in Comune molti meno anni di chi dichiara che bisogna guarda al nuovo. Se vincesse Lanteri, infatti, i primi tre ad entrare in consiglio comunale avrebbero rispettivamente 22, 18 e 14 anni di amministrazione comunale alle spalle: bisogna essere coerenti tra cose che si dicono e realtà delle cose. Credo sia negativo, quella di mistificare realtà”.

Tra i temi trattati nel corso della conferenza, il primo è stato quello relativo alla Sanità, a cui Scajola ha dedicato ampio spazio. “Ho approfondito questo argomento e sono fortemente preoccupato perché sono sotto gli occhi di tutti i templi biblici per gli esami fondamentali per la salute”, ha detto, “Ci sono in alcuni settori scandalosi ritardi: mi riferisco a risonanze magnetiche, ecografie, visite oculistiche, che se sono prescritti con carattere ordinario hanno luogo dopo circa un anno. Di qui l’intasamento del pronto soccorso che crea problemi a non finire e anche ingiustizie nei confronti di chi riesce ad avere questi esami con le scorciatoie in tempi più brevi e chi, invece, non ci riesce”.

“Non vengono sostituite le professionalità”, ha aggiunto, “E ho impressione che sulla sanità ci sia stata anche una esagerazione dell’interesse politico sull’interesse sanitario. Ecco perché, studiando, mi sono andato a riguardare le competenze del Comune di Imperia e le eserciterò, se eletto sindaco: i Comuni hanno l’approvazione dell’indirizzo sullo svolgimento delle attività sanitarie nell’azienda sanitaria, ne approvano il bilancio, hanno il compito specifico di valutare il piano nella tutela della salute, come prevede la legge, e devono vigilare sull’operato della direzione generale dell’Asl e darne ogni anno il giudizio sulla operatività: questo è un compito forse trascurato ma che se sarò eletto sindaco, su questo tema il Comune di Imperia eserciterà tutte le sue competenze per uscire dallo scandalo delle code vergognose per gli esami fondamentali per la salute della gente. E qui le passerelle elettorali o il turismo elettorale non mi interessano”.

Considerazioni sulla campagna elettorale. “E’ stata curiosa”, ha dichiarato Claudio Scajola, “Una bellissima campagna per quello che ci riguarda perché si è svolta su un confronto con i diversi candidati, che ha anche evidenziato le differenze sostanziali, come è giusto che sia, in una democrazia compiuta. Poi abbiamo avuto anche un record in questa campagna elettorale: otto candidati sindaci”.

“Oltre al record di aver avuto una lista dove non c’era nessuno di Imperia (quella di Carlo Carpi, ndr). Non nascondo che il fatto che io sia candidato a sindaco sia un’ulteriore curiosità che lo ha fatto diventare un caso maggiormente noto a livello nazionale con un’evidenza su questa campagna elettorale anche fuori dalla cinta imperiese”.

Risultati del voto del 10 giugno: “Un dato che ci ha onorato e che mi ha onorato”, ha detto l’ex ministro, commentando così i 7397 voti (35,28%) ottenuti, “Per la prima volta in vita mia, facendo campagna elettorale, ho trovato persone che mi ringraziavano di essermi messo a disposizione per cercare di rialzare Imperia. Questo aspetto cela una grande preoccupazione per lo stato in cui versa la città di Imperia”.

“I cittadini colgono che questo è un momento eccezionale e a momenti eccezionali si risponde in modo eccezionale. E quindi io ho posto la mia candidatura proprio perché c’è l’eccezionalità del momento”.

“Non perché io sia un mago, ma perché io sono, e lo dice la storia della mia vita, una persona che ha molta esperienza, che conosce molto bene le istituzioni, che conosce molto bene ciò che si muove dentro le istituzioni, che conosce la macchina della cosa pubblica a livello nazionale, regionale e locale”.

“Eravamo soli contro il resto del mondo”, ha aggiunto Scajola, “Ci siamo trovati otto candidati che erano espressione del M5s; di una lista civica genovese in qualche modo “Uomo qualunque”; la sinistra tradizionale del Pd più liste civiche; due sinistre estreme e radicali; un cosiddetto centrodestra che preferisco definire un centrodestra locale, che ha messo insieme cittadini di Imperia e non (un terzo non sono neanche residenti) con un unico obiettivo: dobbiamo impedire che Scajola possa fare il sindaco.

Ci siamo trovati in questo scenario e lo abbiamo affrontato con serenità”


A margine della conferenza stampa

“Credo che le competizioni elettorali si svolgano soprattutto a livello comunale, ma mi auguro sia così in futuro anche con le politiche, con un cambiamento sostanziale della legge elettorale”.
Lo ha detto l’ex ministro e candidato alla poltrona di sindaco per il comune di Imperia Claudio Scajola a margine della conferenza stampa indetta per analizzare il risultato ottenuto lo scorso 10 giugno quando si è imposto sul candidato del “modello Toti”, Luca Lanteri, che Scajola ha definito “espressione del centrodestra locale”, con il 35,25% delle preferenze contro il 28,67% dell’avversario. Risultato che lo proietta in vantaggio di oltre sei punti percentuali al ballottaggio di domenica 25 giugno.

L’ex ministro dell’Interno ha parlato di “crisi delle ideologie” ed “evidente crisi dei partiti”, condizioni che, secondo Scajola, hanno portato l’elettore a proiettare la propria fiducia sulle persone: “Sono le persone che determinano la fiducia del cittadino e a cui vogliono dare un consenso per cercare di essere governate. E se c’è un motivo per cui sono diminuite nelle elezioni politiche gli elettori è proprio perché si rendono conto che il loro voto non è pieno perché non riescono a scegliere chi vorrebbero come rappresentante”.