A Imperia il concerto d’addio dei Démodé

“É giusto che ognuno di noi possa sentirsi libero di seguire la propria strada”
Imperia. Si è andato in scena sabato 2 giugno il concerto conclusivo della band ponentina i Démodé. Dopo una pausa durata due anni, dovuta al ritiro di uno dei componenti, la band ha deciso di riunirsi, per un ultimo concerto: l’occasione perfetta per ringraziare i numerosi fan, che li hanno sostenuti per tre anni.
Anni di fatiche e prove quotidiane, che hanno portato a svariate soddisfazioni e gioie, una su tutte la partecipazione al sessantaseiesimo Festival di Sanremo. Si, i Démodé, due anni fa, hanno calcato il palco del Teatro Ariston per accompagnare l’esibizione di una popstar di fama internazionale: Ellie Goulding. Sono stati scelti direttamente dall’Universal Uk e come raccontano Marco e Stefano, due dei quattro componenti della band: “E’ stata un’esperienza fantastica. Ci ha dato la possibilità di farci conoscere ancora di più nel panorama musicale, dandoci l’opportunità di girare l’Italia con la nostra musica”.
La band, inizialmente, nasce come Black Velvet, ma per vari motivi, il gruppo si scioglie. Dalle ceneri, alcuni componenti ovvero i fratelli Marco e Adriano Gallo, insieme a Stefano Cannizzaro, trovano in Matteo Cannizzaro (fratello di Stefano) la persona giusta e riformano un gruppo chiamandosi, appunto, Démodé. Il panorama musicale, al quale attingono, è quello italiano, ma nel loro bagaglio non mancano numerosi inediti.
Affidiamoci alle loro parole per raccontare al meglio l’esperienza dei Démodé. Com’è stato scoprire che un componente, nonché fratello e amico, aveva deciso di non proseguire più la carriera artistica con il gruppo?“Non è stato facile perché – racconta Marco, il fratello – non capivamo le motivazioni di questa scelta. Solo successivamente, dopo averne parlato ed esserci confrontati, abbiamo accettato la decisione di Adriano in maniera fraterna, senza alcun rancore. É giusto che ognuno di noi possa sentirsi libero di seguire la propria strada”.
“Abbiamo provato a sostituirlo in ogni modo, non ci siamo riusciti. Questo avvalora ancora di più il fatto che il quartetto composto da me, Stefano, Adriano e Matteo sia insostituibile. C’è poco da fare la band nasce proprio per l’incrocio delle due coppie di fratelli!” – conclude Marco. Con il ‘sense of humor’ che lo contraddistingue, Stefano sottolinea: “Come direbbero i Pooh si può essere amici per sempre anche quando le vite ci separano e si rompono gli incantesimi”.
Progetti per il vostro futuro artistico?“Vorrei portare ad un livello superiore i pezzi sviluppati nei tre anni insieme, presentandoli ad una casa discografica milanese – spiega Marco. È un progetto che esporrò ad una band sperando che mi diano la possibilità di far conoscere questi brani”. Stefano, invece, è ancora indeciso sul da farsi – “Aspetterò di vedere cosa mi riserverà il futuro”.
La fine di ogni percorso non è mai semplice, specialmente dopo uno come quello dei Demodé, ma può essere vissuto in modo positivo. Ci raccontano i quattro membri della band, praticamente all’unisono:“Le sensazioni di quest’ultima serata insieme sono bellissime – ci raccontano i quattro – vedere così tante persone, venute apposta per ascoltarci, anche da lontano, ci rende orgogliosi e ci emoziona, vuol dire che abbiamo lasciato un lascito importante, ci fa molto piacere”.