Ventimiglia, inaugurata alle Gianchette la “Venere degli stracci” di Pistoletto: opera simbolo delle migrazioni

18 maggio 2018 | 15:20
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Ventimiglia, inaugurata alle Gianchette la “Venere degli stracci” di Pistoletto: opera simbolo delle migrazioni
Ventimiglia, inaugurata alle Gianchette la “Venere degli stracci” di Pistoletto: opera simbolo delle migrazioni
Ventimiglia, inaugurata alle Gianchette la “Venere degli stracci” di Pistoletto: opera simbolo delle migrazioni
Ventimiglia, inaugurata alle Gianchette la “Venere degli stracci” di Pistoletto: opera simbolo delle migrazioni
Ventimiglia, inaugurata alle Gianchette la “Venere degli stracci” di Pistoletto: opera simbolo delle migrazioni
Ventimiglia, inaugurata alle Gianchette la “Venere degli stracci” di Pistoletto: opera simbolo delle migrazioni

Anche foto e i video che documentano i 440 giorni di apertura del centro

Ventimiglia. E’ stata inaugurata, oggi, nel piazzale della chiesa di Sant’Antonio delle Gianchette, a Ventimiglia, la “Venere degli Stracci”: opera dell’artista Michelangelo Pistoletto, che rimarrà aperta al pubblico nel cortile della chiesa simbolo dell’accoglienza dei migranti fino al prossimo 20 giugno. La scelta di Ventimiglia ed in particolare del quartiere delle Gianchette non è avvenuta a caso: l’installazione, infatti, con il suo viaggio da Lampedusa, a Roma e poi a Ventimiglia, in attesa di ripartire per Bolzano, rappresenta essa stessa l’immigrazione. L’opera è formata da una montagna di indumenti usati donati alla Caritas, e destinati ai migranti, corredata da una versione extra large della stuatua di Venere che, con il suo continuo spostarsi, vuole simboleggiare i flussi migratori. L’evento è promosso dalla Caritas, con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli e diverse associazioni locali.

Da domani l’opera sarà visitabile nel cortile della parrocchia: il venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 20. Sarà inoltre possibile vedere le foto e i video che documentano i 440 giorni di apertura del centro, durante i quali, alla chiesa di Sant’Antonio sono transitate ed hanno vissuto tredicimila persone provenienti da cinquanta Paesi diversi e dove sono stati somministrati centocinquantamila pasti.

Si tratta della seconda installazione, a Ventimiglia, dell’artista Pistoletto, dopo il “Terzo Paradiso” – costituito da una sequenza di massi a forma di otto rovesciato – allestito, nell’aprile del 2017, sull’aiuola della frontiera italo-francese di Ponte San Ludovico.

“Questa comunità”, ha dichiarato il vescovo diocesano Antonio Suetta, “Oggi, vive un momento soprattutto di memoria, che non è passata: sia perché il fenomeno dell’immigrazione, qui a Ventimiglia, è ancora in essere, anche se per la parrocchia molte cose sono cambiate;sia per quello di buono c’è stato in termini  di solidarietà e di apertura. L’evento di oggi è una delle tante attività di accoglienza e formazione, per testimoniare una realtà che è in continua evoluzione”.