MutaMenti |
Altre News
/
Zone
/

Quando la gelosia diventa patologica: “Gelosia ossessiva”, “Sindrome di Otello” e “Sindrome di Mairet”

24 maggio 2018 | 07:06
Share0
Quando la gelosia diventa patologica: “Gelosia ossessiva”, “Sindrome di Otello” e “Sindrome di Mairet”

La gelosia è quel sentimento di esclusività del rapporto con un’altra persona, che implica l’antipatia, il sospetto o l’ostilità agita verso terze persone viste come potenziali o attuali concorrenti

La gelosia è quel sentimento di esclusività del rapporto con un’altra persona, che implica l’antipatia, il sospetto o l’ostilità agita verso terze persone viste come potenziali o attuali concorrenti. La gelosia ha due componenti che si ritrovano entrambe nelle sindromi patologiche, e cioè quella difensiva (competitiva) e quella offensiva (di controllo).

La persona gelosa può cioè intervenire o mantenere il controllo su potenziali “concorrenti”che si profilano, nell’idea che questi elementi possano separarlo dalla persona che ritiene “sua”.  Altrimenti c’è la gelosia offensiva, cioè quella in cui la persona agisce in assenza di reali o attuali concorrenti. La gelosia patologica comprende la gelosia ossessiva, il disturbo derivante di gelosia denominata “Sindrome di Otello” e gelosia iperestesia detta “Sindrome di Mairet”.

Nella gelosia ossessiva le immagini e le idee di infedeltà sono incoercibili e nucleare è il dubbio sulla infedeltà del partner, un dubbio lacerante che non riesce a mettersi a tacere. Chi ne soffre è continuamente alla ricerca di segnali che possano confermarlo o lenirlo. Il paziente si trasforma spesso in un detective a tempo pieno che può impiegare nelle attività di ricerca delle infedeltà del partner il più e il meglio del suo tempo. I gelosi ossessivi riconoscono l’infondatezza dei loro sospetti, arrivano anche a vergognarsene, ma sono, loro malgrado, trascinati e sommersi dalla tormentosità del dubbio. Cosi’ c’è chi sottopone tutti i giorni il partner a martellanti interrogatori, chi controlla minuziosamente la castità del suo abbigliamento o la corrispondenza del partner e chi magari anche la biancheria intima alla ricerca di attività sessuali illecite. Queste persone riescono a rendersi conto delle loro esagerazione, ma non ce la fanno a cambiare condotta, né a scacciare dalla propria mente certi pensieri pur sentiti come assurdi.

Mentre nella Gelosia Delirante o Sindrome di Otello la persona è convinta dell’infedeltà del partner e ricerca e trova “conferme”del tradimento ovunque. Tenta in ogni modo di strappare la confessione al partner e attua rimedi contro la sua supposta infedeltà restringendone l’autostima o assoldando investigatori. Il comportamento del paziente pertanto non è teso alla scoperta di qualcosa, che si pensa già di sapere, ma piuttosto a far ammettere all’altro la colpa. Da qui una continua richiesta di confessioni assillanti, portate avanti talvolta in modo subdolo, altre volte con l’arma del ricatto, talvolta infine ricorrendo alla coercizione e alla violenza fisica. L’ammissione del tradimento viene presentata sempre come la “medicina” che porrà fine ai tormenti e ai dubbi che ne conseguono. Talvolta il partner accusato, nella speranza di porre fine ad una situazione insostenibile, ammette un inesistente tradimento. Lungi dal placarsi il delirante, che finalmente ha avuto la conferma delle sue certezze, intensifica la sua aggressività, fino a giungere ad atti di violenza nei confronti del partner o del presunto amante.

Mentre nella gelosia iperestesia detta sindrome di Mairet si delinea un quadro clinico di confine tra normalità e patologia in cui le idee di gelosia sono floride e tendono ad occupare tutto il campo esperenziale del paziente. Sono anche notevolmente persistenti tanto che spesso costituiscono un vero e proprio doloroso stile di vita. Le tematiche di gelosia assumono in questa condizione la struttura formale di idee prevalenti hanno cioè una forte componente affettiva e mantengono un costante conforto con la realtà, pur occupando in modo stabile il campo coscienziale del paziente.

La gelosia patologica è l’espressione di schemi maladattivi disfunzionali che sono stati prodotti dall’individuazione di bisogni precoci essenziali dovute alle mancanze affettive dell’ambiente familiare. La presenza di questo schema disfunzionale precoce alimenta la convinzione che le persone preposte alla nostra cura prima o poi ci abbandoneranno o cesseranno di soddisfare i nostri bisogni, questo è frutto di un ambiente familiare in cui uno o entrambi i genitori sono stati percepiti come inaffidabili, poco presenti, o in seguito alla morte di uno dei genitori o alla figura di accudimento.

Chi presenta questo schema è convinto che i propri bisogni di cura, affetto, amore, consolazione e accettazione rimarranno insoddisfatti; questo si genera quando il bambino, in maniera sistemica e continuativa, è stato privato dalle cure necessarie e soprattutto, dal bisogno di ricevere calore, affetto, consolazione, validazione delle emozioni, amabilità, possibilità di confidarsi e ricevere aiuto. Uno o entrambi i genitori, hanno avuto un atteggiamento critico nei confronti dei figlio facendolo sentire inadeguato, privo di qualità, poco amabile, generando la credenza che gli altri non si prenderanno mai cura di lui, privandoli di sicurezza di essere amati e autostima. Questi schemi si ripropongono nell’adulto tutte le volte che si presenta l’occasione di intraprendere una relazione affettiva, egli può addirittura evitare di avventurarsi in storie d’amore perché convinto che non interessa a nessuno e che prima o poi, quando il partner lo conoscerà davvero bene lo abbandonerà, quindi inutile illudersi.

Nel geloso patologico spesso lo schema di abbandono e deprivazione affettiva si attivano contemporaneamente alimentando il dubbio che il partner troverà sicuramente, un oggetto d’amore più interessante, egli sarà quindi abbandonato confermando la penosa credenza che egli non ha le qualità per essere amato. L’individuo che manifesta gelosia patologica presenta bassa autostima, insicurezza, si sente inadeguato e privo di qualità, questi vissuti spiegano i comportamenti di controllo finalizzato a prevenire lo scenario considerato invivibile. Il trattamento è basato talvolta da terapia farmacologica oltre ad un percorso di psicoterapia che ha obiettivo di riconoscere e demolire gli schemi disfunzionali, elaborando il lutto della fantasia di un amore perfetto, eterno, garantito, al riparo dai rischi.

Dott.ssa Daniela Lazzarotti

www.danielalazzarotti.com

www.facebook.com/dottoressalazzarotti