Maxiprocesso dell’operazione “Porta a porta” contro lo spaccio: chiesti in totale più di 80 anni di carcere
Gli imputati sono quelli arrestati dai carabinieri della Compagnia di Sanremo, nella Città dei Fiori e a Taggia, il 22 marzo del 2017
Imperia. Sono 21 le richieste di pena per altrettanti soggetti, tutti alla sbarra per reati connessi alla droga. E’ andata in scena, oggi in Tribunale di fronte al gup Anna Bonsignorio, un’udienza dell’ operazione “Porta a Porta”.
Gli anni di reclusione chiesti dal pm Antonella Politi, nella maggioranza dei casi, superano i quattro anni di carcere a testa. Le ammende vanno dai 10 ai 30 mila euro.
Se l’accusa ha chiesto l’aggravante dell’ingente quantità di stupefacente, le difese hanno, la contrario, sostenuto l’attenuante della “lieve entità”.
Gli imputati sono quelli arrestati dai carabinieri della Compagnia di Sanremo, tranne due fratelli sanremesi (unici italiani) la cui posizione è stata stralciata.
Il maxiblitz dell’Arma è andato in scena nella Città dei Fiori e a Taggia, il 22 marzo del 2017, dopo un anno di indagini.
La droga veniva ordinata al telefono per poi essere spacciata a clienti abituali, ma anche a trasfertisti impegnati in grandi opere e pure a minorenni.
In città veniva spacciato un quantitativo di stupefacente impressionante: fino ad un chilo di cocaina e hashish alla settimana. Con l’operazione conclusa all’alba di ieri dai carabinieri, guidati dal capitano Paolo De Alescandris con l’ausilio delle unità cinofile, emerge un altro importante aspetto: i marocchini hanno totalmente preso in mano le redini dello spaccio nella città dei fiori. Finora il mercato era gestito dai tunisini, moltissimi sono quelli già finiti in carcere in precedenti indagini e operazioni.
Durante le perquisizioni effettuate a Sanremo e Taggia, sono stati sequestrati telefoni e agende. Nell’ordinanza di custodia cautelare ci sono anche i nomi dei clienti che si rifornivano dalla banda di pusher. Anche qui ci sono situazioni interessanti: alcuni nomi sono noti, altri meno. Tutti segnalati alla prefettura di Imperia quali assuntori di droga. Per ordinare la droga lo facevano con messaggi e telefonate utilizzando la punteggiatura come codice, mentre i pagamenti avvenivano col sistema “porta a porta”: i pusher si recavano a casa dei clienti per riscuotere le somme pattuite. Qualcuno si lamentava anche perché il peso della droga acquistata era inferiore a quello pattuito. Tutto registrato, tutto filmato dai carabinieri che poi sono passati a far scattare le manette stroncando un’attività diventata per i ventidue arrestati tra i 19 e i 50 anni decisamente molto redditizia.
GLI IMPUTATI
– Samir Ouammou, marocchino 41enne, vive a Sanremo nel centro storico
– Larbi Ghayat, marocchino 53enne, residente nella Pigna
– Tarik Send, marocchino 29enne, vive a Sanremo
– Jeid Yey, sedicente libico 46enne, senza fissa dimora in Italia
– Mounaim Elamri detto Akram, marocchino 29enne, vive ad Arma di Taggia
– Younes Elamri, marocchino 28enne, residente a Riva ligure
– Kamal Lakhdimi, marocchino 38enne, residente a Sanremo
– Mohamed Rabbah, marocchino 27enne residente a Riva ligure
– Aissa Sobhi, marocchino 29enne, residente nella Pigna
– Gueye Fallou, senegalese 31enne, vive a Sanremo
– Hassan El Badaoui, marocchino 48enne, residente a Modena
– Kamal El Zaroui, marocchino 41enne, residente a Sanremo
– Amine Boukhami, marocchino 35enne, residente a Sanremo
– Ester Wanessa Soares Cardoso, brasiliana 45enne residente nella Pigna
– Mohammed Rabbah, marocchino 26enne, residente a Riva ligure
– Miloud Sallaye, algerino 39enne, residente a Sanremo
– Rachiid Naanii, marocchino 34enne, residente a Sanremo
– Redouane Er Rachdi, marocchino 44enne, residente a Sanremo
– Mohcine Soulane, marocchino 33enne, residente a Sanremo