Giornata internazionale dell’ostetrica, niente festa a Sanremo e Imperia: i due reparti chiedono garanzie



L’appello delle operatrici nel giorno della propria celebrazione: “Vogliamo il rispetto dell’accordo Stato-Regioni del 2010, siamo stufe di essere sfruttate”
Sanremo. La giornata internazionale dell’ostetrica non vedrà quest’anno alcun momento di gioia nell’ospedale della città dei fiori e tantomeno in quello di Imperia. Le dipendenti dei due reparti, circa una ventina in totale, hanno infatti deciso di lasciar passare l’evento, deluse e amareggiate per l’attenzione che riserva loro la sanità pubblica.
Le celebrazioni che si tengono nei vicini nosocomi di Pietra Ligure e Savona, a differenza degli scorsi anni, nei quali erano stati organizzati banchetti nelle piazze anche a ponente per promuovere la figura dell’ostetrica come professionista a 360 gradi, non vedranno la partecipazione dei plessi ospedalieri della nostra provincia.
Il perché lo spiegano le stesse ostetriche dell’Asl1 Imperiese che hanno deciso di rompere il silenzio in questa simbolica giornata: “Alcune di noi sono state illuse dalla prospettiva di un’assunzione poi non concretizzata. L’entusiasmo che contraddistingue la nostra professione si sta spegnendo di fronte ad un muro di silenzio. Nel 2017 il concorso pubblico dell’Azienda sanitaria si è concluso con una graduatoria rimasta aperta senza che venisse assunto il personale necessario, pur essendocene grande bisogno.
Ci troviamo a non essere in regola con l’accordo Stato-Regioni del 2010– continuano – e nonostante ciò la nostra Asl non sembra aver fretta di regolamentare i rapporti di lavoro.
Non ci sentiamo quindi in grado di fingere entusiasmo – proseguono le operatrici che hanno preferito rimanere nell’anonimato pur parlando a nome sia delle colleghe di Sanremo che di Imperia – perché ci sentiamo non adeguatamente valorizzate per quello che facciamo quotidianamente. Le donne sono e sempre saranno il nostro punto di partenza. Solo grazie a loro riusciamo a pensare che non è tutto perso.
Far nascere i bambini è uno degli aspetti più belli e gratificanti in assoluto, sopratutto per noi donne che sappiamo cosa vuol dire contribuire a far venire al mondo un bebè. Chiediamo di essere messe nelle condizioni di dare la giusta assistenza che ogni bambina e bambino meritano. Invece siamo ridotte all’osso e a malapena riusciamo a coprire le esigenze della sala parto. Per questo abbiamo deciso che, per noi, oggi non c’è nulla da festeggiare”.