Fuggivano in Francia, criminali siriani ricercati per traffico di droga arrestati dalla polizia: i dettagli




Coinvolti in un traffico internazionale di hashish per 200milioni di euro
Ventimiglia. Nel primo pomeriggio di ieri gli agenti della polizia di frontiera, diretti dal dottor Martino Santacroce, hanno tratto in arresto due giovani siriani ricercati per essere parte di una associazione a delinquere dedita allo spaccio internazionale di sostanze stupefacenti.
Mohamad Khalil (26 anni) e Ahmad Izaldin Benshi (24 anni): questi i nomi dei due criminali stranieri che si erano dati alla macchia dopo che, lo scorso 7 maggio, la Corte di Appello di Cagliari aveva emesso nei loro confronti una misura cautelare di custodia in carcere.
I due ricercati sono stati trovati a bordo di un autobus di linea partito dal centro Italia e diretto in Francia: agli occhi attenti e “indagatori” degli agenti, non sono sfuggiti i due stranieri intenti a parlare tra loro. Grandi bagagli e passaporti siriani hanno attirato l’attenzione degli operatori di polizia che hanno così deciso di approfondire i controlli mediante apposite verifiche strumentali e infoinvestigative.
E’ così emerso che Mohamad Khalil e Ahmad Izaldin Benshi erano dediti allo spaccio di droga. In particolare nell’ottobre del 2015, una operazione condotta dalla Guardia di Finanza, portò al sequestro di 20 tonnellate di hashish rinvenute a bordo della nave Jupiter, battente bandiera delle Isole Cook, diretta in Libano, bloccata nel Canale di Sardegna. Oltre 820 furono i pacchi di hashish – per un valore di oltre 200 milioni di euro – rinvenuti all’interno dei cassoni di zavorra di prua, protetti da un’angusta intercapedine ricavata fra la chiglia esterna della nave e lo spazio interno che, normalmente e all’occorrenza, viene riempito d’acqua per il bilanciamento del carico.
Per le indagini furono preziose le collaborazioni avviate con la Direzione Centrale per i Servizi antidroga (Dcsa), il Maritime Analysis ad Operations Centre – Narcotics (Maoc-N) di Lisbona, il Ceclad ed Ocrtis francesi, Europol e la Guardia Civil spagnola, che permisero di seguire tutti gli spostamenti lungo le varie rotte, dalla sua partenza dalla Spagna.
A seguito di ciò dieci stranieri, tutti di nazionalità siriana, ovvero il comandante Mohamad Dib e i membri dell’equipaggio Ali Dib, Sulaiman Dib, Ibrahim Khalifeh, Mahmoud Raiyes, Mustafa Oustah, Mohamed Mahfouz Rahwan, Khalil Mohamad, Salim Abdulrahman e Benshi Ahmad Izaldin finirono in carcere con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti via mare, in concorso con altri. Dopo aver scontato un lungo periodo di detenzione, si trovarono tutti in stato di libertà in attesa del processo di appello.
Con sentenza di primo grado, emessa nel marzo 2017, i cinque soggetti erano stati condannati a pene tra i 12 e i 7 anni e 8 mesi di reclusione, poiché ritenuti facenti parte dell’associazione transnazionale finalizzata alla detenzione, al trasporto via mare ed alla cessione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente. Ritenendo il serio pericolo di fuga connesso alla rilevante pena nel giudizio di primo grado, la Corte d’Appello di Cagliari ha emesso, in data 7 maggio 2018, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nella giornata di ieri la Guardia di Finanza di Cagliari ha rintracciato tre dei cinque ricercati che sono stati condotti in carcere.
Per quanto riguarda i due giovanissimi siriani arrestati dalla Polizia di Frontiera a Ventimiglia, si è appreso che gli stessi, in sede riesame, furono scarcerati per annullamento della pena in relazione ad uno dei due delitti addebitati in merito al traffico internazionale di stupefacenti. Successivamente però, è stata provata la loro colpevolezza e pertanto è stata sollecitata dal Procuratore Generale di Cagliari l’applicazione della misura cautelare in relazione al pericolo di fuga per sottrarsi alle rilevanti pene detentive a ciascuno di loro inflitte, fuga che realmente è stata posta in essere dai due stranieri ma fortunatamente fermata in tempo dagli Agenti di Frontiera.
Al termine delle formalità di rito di due arrestati sono stati condotti nel carcere di Imperia.
“L’attività di prevenzione e di cooperazione dimostra ancora una volta la propria efficacia”, ha dichiarato Santacroce, Dirigente del Settore Polizia di Frontiera di Ventimiglia, “Questo risultato conferma che il dispositivo di sicurezza alla frontiera italo/francese di Ventimiglia, non solo risulta strutturato ed efficace, ma rappresenta un modello virtuoso di cooperazione che va ben oltre lo scambio di informazioni ed il pattugliamento misto”.