Festa delle Nazioni a Nizza, Marine Le Pen: “Assistiamo al risveglio dei popoli europei”

2 maggio 2018 | 10:09
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Festa delle Nazioni a Nizza, Marine Le Pen: “Assistiamo al risveglio dei popoli europei”

Al meeting presenti anche esponenti della Lega, Matteo Salvini non ha potuto partecipare all’incontro

Nizza.“Sono felice di essere qui a questo congresso insieme ai deputati, senatori, sindaci, o molto più semplicimente amici europei per parlare di nazioni sovrane. Siamo riuniti per parlare dell’Europa, di questo continente il quale i nostri colleghi politici hanno usurpato del suo nome mettendolo al servizio di un progetto che non ha nulla di europeo: l’Unione Europea”. Ha esordito così Marine Le Pen al Meeting della Festa delle Nazioni a Nizza, tenutasi ieri pomeriggio.

La presidente del Fronte Nazionale ha accolto nel capoluogo delle Alpi Marittime i suoi alleati europei per difendere “Un’altra Europa”: quella delle nazioni sovrane. Marine Le Pen ha infatti proposto recentemente ai suoi colleghi europei partendo da Matteo Salvini, un’alleanza di partiti sovranisti europei, in modo da smuovere il vecchio continente che lei definisce “Moribondo e sofferente”. La leader francese infatti pensa che il clima attuale in Europa non è mai stato così favorevole da poter cambiare la “natura” dell’Unione Europea in vista delle elezioni del 2019.

“Noi pensiamo che non possiamo cambiare l’Europa partendo dall’Eliseo e dalla Francia, un’altra via si è ormai aperta, quella della voce dei popoli” ha dichiarato la leader davanti ai “partigiani” del Movimento per un’Europa di Nazioni e di Libertà, un’alleanza di partiti europei di estrema destra nazionalista. Marine Le Pen ha quindi spronato i suoi alleati ad un avvicinamento reciproco per costruire un’Unione delle Nazioni Europee.

“Noi abbiamo come ambizione di arrivare in Francia ad un risultato più alto con una linea di apertura che alleerà tutte le correnti nazionali e sovraniste d’ovunque esse provengano – ha aggiunto. La vittoria che lei crede possibile – sarebbe una rivoluzione partendo dalle urne, una rivoluzione nata da un’insurrezione elettorale”.

Per la leader frontista “L’accordo è differente” rispetto a quello del 2014, quando il suo partito aveva ottenuto un grande risultato arrivando in testa alle elezioni europee in Francia, con un 24,86% di suffragio.

Secondo lei, il modello europeo attuale “perde acqua da tutte le parti” in ragione di un Governo italiano “che è favorevole all’immigrazione, una cancelliera tedesca che ogni giorno perde sempre più potere e dall’isolamento di Emmanuel Macron, l’europeista finito per annoiare gli europeisti. La nostra ideologia di Europa è una bella idea, che coniuga il passato, il presente e l’avvenire,definendo un giusto equilibrio tra la cooperazione delle nazioni e la sovranità dei nostri stati”.

Marine Le Pen non ha però menzionato nel suo discorso il tema dell’uscita dall’Euro o dall’Europa, una tematica già dibattuta in precendenza durante i congressi francesi, ma ha passato dei lunghi momenti a fustigare l’attuale Europa, definendola come “La prigione dei popoli”. “E’ come l’unione Sovietica – ha puntualizzato – quando ci siete dentro, non potete più avere diritto ad uscirne”.

In mattinata Marine Le Pen è stata a Cannes dove ha deposto una corona di fiori ai piedi della statua di Giovanna d’Arco, un omaggio che suo padre Jean-Marie Le Pen, fondatore del partito, organizza ogni anno a Parigi.

Alla fine di questo breve meeting durato poco meno di due ore, la Presidente del partito che presto cambierà nome trasformandosi da “Front National” a “Rassemblement National” si è espressa per la prima volta sull’azione dei militanti di estrema destra “Generazione Identitaria”. Questi ultimi la settimana scorsa si erano mobilitati alla frontiera italiana del Colle dell’Echelle quando un gruppo di migranti e No Tav volevano introdursi in Francia, tentando di impedire il loro ingresso in Francia.

“Ho trovato che è stata una bella operazione di comunicazione – conclude la leader di estrema destra – questi ragazzi hanno forzato i deputati dell’Assemblea Nazionale a reclamare che sia la polizia a proteggere le nostre frontiere e non i cittadini”.