Bordighera, presidente Toti: “Caro Giacomo, la tua dovrà essere una campagna elettorale col turbo”




A margine della presentazione, il governatore della Liguria ha parlato anche del “caso Berlusconi”
Bordighera. “Caro Giacomo, la tua dovrà essere una campagna elettorale col turbo”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, rivolgendosi al candidato sindaco del centrodestra unito, Giacomo Pallanca, ricostruendo un po’ il suo excursus politico, con i partiti del centrodestra che oggi siedono sui banchi della minoranza.
Ancora Toti: “E’ una avventura a puntate, con l’esperienza di Giacomo che era partita in un modo epoi, piano piano, ha costruito la sua unità qui a Bordighera su un percorso di generosità e sulla condivisione di un progetto, che non è fumoso. Oggi siamo qui legati da un’unità che stiamo dimostrando anche a livello nazionale, in un momento non facile, dopo tre mesi che siamo senza un governo e con il presidente Mattarella che non trova una quadra della situazione. Da parte di tutti c’è uno sforzo straordinario, per fare in modo che questa non sia una legislatura a vuoto”.
“Giacomo è partito cinque anni fa, che non era il candidato di tutti coloro che si trovano in questa stanza e il fatto che per cinque anni abbia governato e che alla fine, importanti partiti politici e la sua esperienza civica abbiano cominciato: prima a guardarsi, poi ad annusarsi, quindi a percorrere pezzi di strada insieme, come abbiamo fatto con l’amministrazione regionale ed oggi ci ritroviamo tutti qui, vuol dire che c’erano le idee di base buone per condividerle e che non c’era la volontà di voglio comandare io da solo”, ha dichiarato Giovanni Toti, “L’incontro tra realtà civiche e politiche non vuol dire soltanto sommare algebricamente i voti, altrimenti non funzionerebbe, ma significa avere la capacità di confrontare idee, culture e progetti, per consentire di filtrare il meglio e non di picchiarsi sul peggio”.
A margine della presentazione, il governatore della Liguria ha parlato anche del “caso Berlusconi”, dopo la riabilitazione di Berlusconi da parte dei giudici milanesi e la sua ricandidabilità: “L’applicazione della Legge Severino, ancora di più retroattivamente al caso Berlusconi, è stata un vulnus per questo paese e la sua democrazia. Non ci sono dubbi. Ritengo che così come strutturata, la Legge Severino, con l’applicabilità alle sentenze, sin dal primo grado, sia qualcosa che mal si concilia con lo stato di diritto e il modo in cui è stata utilizzata contro Berlusconi, mal si concilia con il sano rapporto tra giustizia e politica, che dovrebbe distinguere una moderna democrazia”. “I giudici di Milano, a cui oggi va reso onore – ha aggiunto – hanno avuto il coraggio di riabilitare il Presidente Berlusconi. Credo che questo sia non solo un riconoscimento, ancorché tardivo, all’uomo di Stato e alla persona che non ha vissuto bene in questi anni, ma soprattutto a quei milioni e milioni di italiani che hanno continuato a votare per un leader politico che non poteva più essere loro espressione”.
“Se le trattative andranno avanti, valuteremo ciò che ne uscirà, senza pregiudizi e senza sconti, in modo serio, chiaro e cristallino, se la trattativa non continuerà, si ragionerà con il presidente Mattarella sul futuro di questo Paese”, ha aggiunto il governatore in merito alla possibilità di un Governo, “Gli scenari politici oggi sono molto complicati. Aspettiamo che si concluda la trattativa in corso tra gli alleati della Lega e il Movimento 5 Stelle da cui molto ci divide in termini di programma, cultura, approccio alle libertà e alle garanzie che una costituzione e una democrazia devono garantire”.