Bordighera Alta, dove il guano dei piccioni non risparmia San Giuseppe






Da una parte esercenti e residenti cercano in ogni modo di abbellire il borgo, dall’altra ci sono vie “dimenticate” dal Comune
Bordighera. Nemmeno San Giuseppe è stato risparmiato: la statuina che, da un’edicola incastrata tra le possenti mura che circondano il centro storico, protegge l’omonimo carruggio è ricoperta di guano. Sì perché a Bordighera Alta i piccioni (e il loro guano) sono un problema che, ad oggi, resta insormontabile. Se da una parte commercianti, esercenti e anche semplici cittadini fanno di tutto per abbellire il paese, adornandolo con piante e fiori nelle vie e piazze principali (come piazza del Popolo, via Dritta e via Lunga), dall’altra ci sono carruggi che, seppur ugualmente belli e intrisi di storia, sono “dimenticati” dal Comune: si tratta di via San Giuseppe, via Alle Mura e via Bastioni, dove insieme alle mura più antiche di Bordighera Alta, tanto amate e visitate dai turisti, si possono ammirare cumuli di guano.
Il guano sui dissuasori che dovrebbero allontanare i piccioni
A dare impressione di estremo degrado è, infatti, soprattutto la presenza dei piccioni e, di conseguenza, dei loro escrementi. A nulla sono serviti i dissuasori fatti sistemare negli anni scorsi dall’amministrazione comunale per cercare di limitare il problema volatili: i piccioni li hanno utilizzati per costruirci addirittura dei nidi. Senza contare che tra gli aghi metallici che dovrebbero servire per scacciarli, il guano dei piccioni si accumula ancora di più e il rischio è quello che il blocco di escrementi si stacchi all’improvviso, colpendo in testa l’ignaro passante, magari intento a fotografare gli scorci più pittoreschi del borgo.
Le vie principali, abbellite da fiori e piante
I residenti si arrangiano come possono, sistemando tende che fasciano completamente finestre e terrazzini e pulendo ogni giorno marciapiedi, persiane e davanzali. Ma il limite è colpo: “Non ne possiamo più”, dicono, “La situazione dal punto di vista igienico è insostenibile”.