“Bloccare Sanremo 2”, il monito degli imprenditori matuziani: con The Mall rischio degrado culturale e sociale
I commercianti di Sanremo On e Confcommercio lanciano l’allarme mentre aprono al restyling del porto: “Equilibratore all’espansione in Valle Armea”
Sanremo. C’è un’operazione che preoccupa più di ogni altra cosa i commercianti della città dei fiori. Si chiama The Mall, l’Outlet della Valle Armea, progetto tenuto riservato per lungo tempo, salvo poi esplodere ormai tre anni fa, con tanto di querelle sulle visite del padre di Matteo Renzi a Palazzo Bellevue.
Lo hanno voluto ribadire con forza questa mattina il Cda della rete d’impresa Sanremo On, schierata per questa battaglia al fianco di Confcommercio. I rispettivi presidenti Roberto Berio e Andrea Di Baldassarre lanciano il monito, basato su fascicoli ricchi di articoli di giornale e ricerche che spiegano la fine fatta dalle attività commerciali dei centri cittadini che hanno vissuto l’esperienza dell’apertura di nuovo centro commerciale nel raggio di una manciata di chilometri.
“Se aprirà, ci confronteremo con loro. Quello che chiediamo al Comune è che la Valle Armea non diventi la Sanremo 2 commerciale.Se e quando dovesse aprire la catena internazionale delle grandi firme scontate – spiegano all’unisono – l’amministrazione deve impedire che nella zona possano aprire altri negozi. Su questo punto ci aspettiamo una risposta precisa nel Puc, nel quale è già stata cambiata, sbagliando, la destinazione d’uso da servizi a commercio”.
Eccola la Sanremo 2 temuta: un effetto domino, come verificato in altre parti d’Europa, per cui un singolo Outlet diventa il centro di un quartiere ex novo, prima commerciale, poi residenziale. “Sarebbe la morte del tessuto commerciale (sopravvissuto a vendite online e concorrenza su tutto) e significherebbe degrado culturale e sociale. Immaginatevi – continuano i presidenti – se domani via Matteotti diventasse teatro di negozi stranieri: valori immobiliari che crollano e tasse che non entrano. La distruzione di una tipicità che ancora ci distingue”.
Mentre nel resto d’Europa i centri commerciali vengono osteggiati dai sindaci, come in Francia dove oltre 500 primi cittadini hanno chiesto al Presidente della Repubblica Emmnuel Macron di impedire la realizzazione di questi “non-luoghi” (come li definiscono gli architetti) nelle periferie.
Segue al sentimento di preoccupazione una prospettiva di speranza. Non si vedevano da un po’ di tempo tanti commercianti, importanti per le dimensioni della città, unirsi e cercare soluzioni condivise. Un’idea di sviluppo generale di Sanremo, secondo loro, passa per il restyling del porto vecchio.
“Ci è piaciuto molto il progetto depositato perché cambia una parte della faccia di Sanremo. Chiediamo che vada avanti, velocemente. Può essere un equilibratore nei confronti di The Mall“.
Sulla vecchia stazione si fanno avanti più direttamente: “Magari c’è qualche imprenditore cittadino che è pronto ad investire, se il Comune li sostiene”.
Anni di tempo perso e la crisi che non vuole saperne di andarsene definitivamente hanno fatto il miracolo, Sanremo si è accorta che se non vuole perdere l’ultimo treno, deve ripartire, ora.
(intervista a Roberto Berio di Renzo Balbo)