“68 e dintorni”, quando Sanremo non era la periferia dell’Impero: un mese di eventi al Forte di Santa Tecla

2 maggio 2018 | 13:48
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“68 e dintorni”, quando Sanremo non era la periferia dell’Impero: un mese di eventi al Forte di Santa Tecla
“68 e dintorni”, quando Sanremo non era la periferia dell’Impero: un mese di eventi al Forte di Santa Tecla
“68 e dintorni”, quando Sanremo non era la periferia dell’Impero: un mese di eventi al Forte di Santa Tecla
“68 e dintorni”, quando Sanremo non era la periferia dell’Impero: un mese di eventi al Forte di Santa Tecla
“68 e dintorni”, quando Sanremo non era la periferia dell’Impero: un mese di eventi al Forte di Santa Tecla

Dal 5 al 20 maggio tante iniziative per ricordare il sessantotto visto con gli occhi dei sanremesi

Sanremo. Un mese di eventi per ricordare gli anni del cambiamento, della contestazione giovanile e la voglia di un mondo migliore. “68 e dintorni”, la manifestazione organizzata dall’omonimo gruppo di sanremesi, sarà inaugurata questo sabato 5 maggio presso il Forte di Santa Tecla, grazie alla patrocinio del Comune di Sanremo, dell’Arci (di Arma di Taggia), la BibliotecaAdler e dei tanti volontari che daranno il proprio contributo a prezzo popolare, costo zero.

La Sanremo del ‘68, come hanno spiegato gli organizzatori Mauro Laura, Renato Bergonzi e Mariella Migliori, nella conferenza stampa di questa mattina, non era la periferia dell’Impero di oggi. La città dei fiori fu teatro di avvenimenti importanti che segnarono la storia della mobilitazione delle sinistre e dei giovani.

riviera24-sessantotto

L’ampia documentazione fotografica (molti degli scatti sono del fotoreporter Roberto Pecoraro), i volantini, manifesti, ripercorrono momenti rimasti vivi nell’immaginario locale e non solo. Dalla prima contestazione alla società degli spettacoli, in occasione dell’incontro di pugilato tra Benvenuti e Fullmer, criticato per essere l’evento dell’ostentazione della ricchezza – il prezzo del biglietto si aggirava sulle 50 mila lire, quando un operaio medio ne guadagnava circa 80 in un mese -, il ControFestival di Fo e Franca Rame promosso da un allora forte Partito Comunista, fino alla prima manifestazione pubblica del movimento omossessuale.

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Questi e tanti altri momenti potranno essere riscoperti dai visitatori della mostra e dai partecipanti agli eventi collaterali che prenderanno il via sabato. Orario di apertura dalle 15 alle 20 tutti i giorni e dalle 10 alle 12 nei weekend.

Gran finale con il “concertone” del 19 maggio in San Siro “We are going to Sanremo”: esibizione di artisti locali, nel pieno spirito degli anni ’70.

Calendario eventi 68

Il comunicato del gruppo “68 e dinotrni”

La mostra renderà visibile per la prima volta una ricca selezione dei materiali (volantini, opuscoli, manifesti, libri, riviste, fotografie, video, filmati, oggetti) raccolti, ordinati e conservati da privati cittadini che hanno voluto gentilmente dare la loro disponibilità con il proprio archivio personale. L’esposizione cercherà di offrire uno spaccato, di una stagione fondamentale della storia italiana del Novecento. Una stagione che ruota intorno alla data convenzionale del 1968, ma che trova le radici ideologiche e sociali ben prima e produce gli effetti politici e culturali per tutto il decennio successivo. Ma non solo possiamo dire che li produce tutt’oggi.

Per questo il titolo dell‘iniziativa è stato scelto indicando, oltre all’anno leggendario, la parola “dintorni” laddove i dintorni sono, culturalmente, verso la fine degli anni ’50 e producono diramazioni musicali, letterarie e cinematografiche oltreché politico sociali con risvolti nel diritto e nell‘immaginario collettivo per un periodo successivo difficilmente limitabile ad una data 0, ad un anno.

In particolare l‘idea guida sarà quella di dare ampio spazio a tutto quello che è avvenuto qui, a Sanremo, in quegli anni. Sanremo città delia musica popolare (Festival della canzone Italiana) e colta (rassegna della canzone d’autore – Tenco) ha in sé i germi delle contraddizioni che hanno generato l’esplosione della rivolta di 50 anni or sono. Una città dove la ricchezza era ed è esibita (al Casino ad esempio), ma dove si sono svolte le prime contestazioni alla società opulenta ed alla cultura che ne derivava.

Il progetto di far parlare e ascoltare documenti audio video dei protagonisti e delle vicende è solo uno degli aspetti a cui abbiamo dato attenzione. Oggetti riferiti a quel periodo ne rappresentano la simbologia culturale e iconografica. Molta attenzione sarà dedicata alla musica: la musica “impegnata e ribelle“, così come Ia letteratura di movimento e gli intellettuali che hanno sostenuto e criticato quel periodo.Argomento e motivo di analisi complessa tuttora.

Per questo vorremmo organizzare al fuori anche dei locali specifici, occasioni di concerti dove l’aspetto artistico sia sì con riferimenti al periodo in oggetto, ma con altrettanta attenzione alla musica che rappresenta oggi: interpretazione della realtà giovanile, delle aspettative e del dibattito culturale.

II nostro obiettivo è sollecitare l’incontro con un pubblico il più esteso possibile, anche se lontano per esperienza, per informarlo, coinvolgerlo e stimolano alla discussione nei confronti di quel recente passato, che passato non è visto che le problematiche e le speranze di quegli anni sono ancora motivo di contrasto per taluni e di ispirazione per altri.

All’interno di questo argomento di forte attualità ci sarà un coinvolgimento effettivo ed autonomo delle scuole sanremesi. Con gli studenti vorremmo discutere ed ascoltare quanto di attuale, quanto di inapplicato, quanto di velleitario e di sbagliato ci sia stato in quel periodo estremo. Senza superiorità da padri tutelari e senza pregiudizi.

La stagione delle grandi lotte operaie e studentesche ha visto infatti la nascita di movimenti, come il femminismo, ha determinato una serie di conquiste per il mondo del lavoro, oggi fortemente messe in forse non solo legislativamente ma socialmente. Un periodo che ha travolto e stravolto i rapporti gerarchici tra genitori e figli e tra docenti e studenti come altrettanto all‘interno dei luoghi di lavoro. Con tutte le ricadute positive ma anche negative che ne sono conseguite. Mettendo in discussione rapporti personali oltre che politici, anzi mescolando il tutto in modo ancora evidente.