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Ventimiglia, un centro per migranti minorenni nella sede della CRI di via Dante. La conferma arriva dal prefetto

20 aprile 2018 | 19:55
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Ventimiglia, un centro per migranti minorenni nella sede della CRI di via Dante. La conferma arriva dal prefetto
Ventimiglia, un centro per migranti minorenni nella sede della CRI di via Dante. La conferma arriva dal prefetto
Ventimiglia, un centro per migranti minorenni nella sede della CRI di via Dante. La conferma arriva dal prefetto

Il prefetto Tizzano e il vescovo Suetta intervengono dopo lo sgombero del greto del Roja

Ventimiglia. Sgombero del greto del fiume Roja e divieto assoluto di creare un nuovo accampamento abusivo come quello che per mesi è stato abitato dai migranti. Indirizzamento degli stranieri nel più accogliente, soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario, centro di accoglienza del Parco Roja. “Era la nostra aspirazione massima, la nostra attività è stata indirizzata in questo senso”: il profetto Silvana Tizzano ha commentato così, a margine del consiglio regionale riunitosi nell’auditorium della Camera di Commercio di Imperia, lo smantellamento dell’accampamento abusivo. “Un grosso aiuto ci è venuto dalle associazioni di volontariato che sono più vicine ai migranti e quindi hanno un colloquio più facilitato con loro”, ha riconosciuto il prefetto, “Speriamo che arrivi il messaggio che il Campo Roja è un luogo di ospitalità più accogliente, più decoroso e quindi consentirebbe anche ai soggetti più vulnerabili di trovare una collocazione sicuramente migliore di quella che hanno scelto arbitrariamente”.

Per quanto riguarda le previsioni sul numero di migranti che si riverseranno in estate a Ventimiglia, Silvana Tizzano ha affermato: “Difficile dirlo: non sappiamo ancora quali saranno le politiche migratorie. Sicuramente negli ultimi tempi abbiamo registrato un notevole decremento e questo ha consentito di gestire al meglio le presenze che già abbiamo sul territorio: sia quelle che abbiamo a Ventimiglia che nel resto dei CAS della provincia”. Impossibile prevedere, inoltre, per quanto tempo resterà ancora aperto il centro di accoglienza gestito dalla Croce Rossa: “Non si può fare una previsione finché l’emergenza c’è”, ha spiegato sua eccellenza, “D’altronde abbiamo visto che quando non sono organizzati in una struttura, fanno naturalmente registrare una maggiore presenza nella città e sappiamo tutti, giustamente, quello che è il malessere dei cittadini anche se fino ad oggi c’è stata una forte tolleranza da parte della popolazione che ha reagito molto civilmente a tutti i problemi che insistono sul territorio”.

Entro l’estate, inoltre, dovrebbe concretizzarsi il progetto per la creazione di un centro dedicato all’accoglienza di minori stranieri non accompagnati: dopo che la proposta di realizzarne uno nella “Marina San Giuseppe” è saltata come richiesto dai comitati di quartiere, la Prefettura ha lavorato per creare un centro nella sede della Croce Rossa di via Dante, che ospita attualmente un CAS: “Stiamo lavorando a questo progetto”, ha dichiarato Silvana Tizzano, “Siamo ormai alla fine del percorso per creare un centro destinato ai minori”.

Silvana Tizzano, prefetto di Imperia

Proprio ai minori e alle donne, “i più deboli tra i deboli”, come li ha definiti, è rivolto il pensiero di monsignor Antonio Suetta, vescovo della diocesi di Ventimiglia – Sanremo: “Quello che auspico”, ha detto, “E’ che soprattutto bambini e donne siano aiutate a capire l’opportunità di entrare al Campo Roja e, naturalmente, auspico che la gestione e la conduzione di questo campo sia sempre più idonea all’accoglienza di queste fasce di persone, perché in modo particolare i bambini hanno esigenze di socializzazione e di attenzione sotto tutti i punti di vista”.

Al momento la diocesi ospita, attraverso la Caritas, una quarantina di richiedenti asilo divisi in due strutture: casa “Papa Francesco” a Sanremo e l’ex seminario di Bordighera. “All’ex seminario in questi giorni abbiamo avuto qualche ingresso in più”, ha spiegato Suetta, “Ma il numero è più o meno stabile”. “Il nostro accompagnamento c’è”, ha concluso il vescovo, sottolineando la difficoltà di operare con i tempi biblici per l’accoglienza delle richieste dei migranti che vorrebbero restare in Italia, “Ma è molto condizionato e talvolta rallentato dal fatto che queste persone non siano state ancora valutate in ordine all’accoglienza o meno della loro istanza. Da quasi due anni sono al seminario e non hanno ancora affrontato il passaggio in prima commissione”.