Sheila Perla, la fotomodella imperiese che posa per PlayBoy
“Se ho paura delle critiche? Certamente no, anche se questo non mi esenta dall’esserne stata vittima”
Imperia. Le fotografie di nudo femminile sono tanto discusse quanto popolari. Alcuni le considerano arte, altri, invece, oscenità. Ovviamente la percezione varia da persona a persona e fattori quali sesso, età, cultura sono determinanti. Le immagini di nudo, tuttavia, non bisogna mai dimenticare che costellano fin dalle primissime civiltà la storia dell’arte, la stessa studiata sui banchi di scuola. Perché da sempre il corpo della donna è simbolo di fertilità, grazia, bellezza, un modello divino da venerare. Quando si parla di fotografie di nudo, dunque, prima di gridare allo «scandalo», ogni giudizio dovrebbe passare sotto la lente dell’intelligenza o quanto meno della sensibilità artistica. Esistono inoltre nudi e nudi, tanti generi differenti con caratteristiche altrettanto diverse che nell’età contemporanea hanno conquistato il mondo con la loro visione estremamente libera e perché no, anche provocatoria del corpo femminile. Trionfo di sensualità e fascino sono ad esempio le fotografie dello stile glamour, lo stesso che ha portato fortuna all’imperiese Sheila Perla.
Quarantacinque anni sfoggiati divinamente, Sheila ha iniziato a posare quasi per gioco all’inizio del Duemila. “Galeotto” fu un regalo fattole dal marito: «Prenotò uno shooting presso uno studio fotografico di Genova – racconta la fotomodella –. Qualche scatto io e lui insieme da tenere per ricordo. Le foto vennero molto carine e mi richiamarono: il fotografo aveva piacere a immortalarmi ancora. Da lì è incominciato tutto: ho scoperta una nuova passione che ho trasformato in una professione. Piano piano sono riuscita a posare per fotografi riconosciuti a livello nazionale e questo mi ha dato immense soddisfazioni: non ho mai avuto un’agenzia alle spalle, mi sono sempre mossa autonomamente, aspettando il mio turno».
Una gavetta fatta soprattutto di book e concorsi quella di Sheila, che inizia a portare notevoli risultati nel 2012 quando affianca il fotografo di moda Marco Maria D’Ottavi al “Toscana foto festival”. «Ero io in mezzo a stangone di un metro e ottanta – ricorda con ironia –. Nella fotografia glamour, infatti, non conta l’altezza, bensì la sensualità, l’eleganza espressa tanto nelle pose del corpo quanto nello sguardo che deve sapere ammaliare. In questo me la sono sempre cavata discretamente, grazie allo studio ma anche a un’ampia dose di predisposizione personale. Posare mi è sempre venuto molto naturale. Ovviamente, all’inizio c’era moltissimo imbarazzo, soprattutto quando scattavo foto in intimo, ma ho subito vinto tutto!».
Oltre a D’Ottavi, tra i fotografi che hanno lanciato Sheila nel mondo della fotografia, sia glamour che di nudo, bisogna ricordare Dario Broch, per cui ha pubblicato alcune foto sul magazine Nikon e anche su un libro di poesie, e Enrico Ricciardi, con il quale ha realizzato il calendario Noktiliux 2016, poi ripreso da Playboy Romania. «Ricciardi mi ha riservato il mese di marzo, quello in cui sono nata. L’immagine, vera arte, riproduce una sorta di ninfa, di sirena completamente nuda, immersa in uno scenario onirico dominato dalla luna. Il calendario è piaciuto molto, addirittura Playboy Romania gli ha dedicato un intero servizio ed è diventato una mostra multimediale».
Nel curriculum della fotomodella imperiese, ma nata a Torino, il nome “Playboy” ritorna anche successivamente, questa volta legato al fotografo di Ospedaletti Alessio Migliardi. «Mi ha proposto uno shooting da presentare all’edizione slovacca del noto magazine. Ho subito accettato, sapevo che era ed è un grande professionista. Scelta la location (il salotto di casa mia!), abbiamo iniziato a lavorare. Mi ha scattato una serie di foto test in costume da bagno e abiti un po’ provocanti. Di nudo c’era ben poco, sono foto glamour che puntano alla sensualità del soggetto. Nonostante fossero immagini prova, sono piaciute molto all’editore e dovrebbero essere pubblicate su Palyboy Slovacchia proprio in questi giorni».
«Se ho paura delle critiche? Certamente no, anche se questo non mi esenta dall’esserne stata vittima – confessa –. Vivo a Imperia, in un contesto molto piccolo. Più volte sono stata tacciata come una donna di facili costumi, all’inizio ci restavo male, solo il tempo mi ha insegnato a dare poca importanza al giudizio degli altri. Per me, per la mia famiglia, per le mie figlie. Anzi, se devo essere sincera, purtroppo, loro sono quelle che hanno subito di più e per un certo periodo ho anche smesso. Poi, però, il richiamo è stato troppo forte: per me la fotografia è una forma artistica. Ogni volta che termino un servizio sono al settimo cielo e non solo per l’esperienza che lo shooting regala ma perché, dopo che ti riguardi, ti rendi davvero conto di essere stata parte di un progetto più ampio che punta a creare, a diffondere la bellezza, la bellezza artistica. Ti senti un po’ come all’interno di un’opera d’arte».