Sanremo, si sposa a San Valentino ma non per amore: donna denunciata dalla Polizia perché bigama

26 aprile 2018 | 12:12
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Sanremo, si sposa a San Valentino ma non per amore: donna denunciata dalla Polizia perché bigama
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Sanremo, si sposa a San Valentino ma non per amore: donna denunciata dalla Polizia perché bigama
Sanremo, si sposa a San Valentino ma non per amore: donna denunciata dalla Polizia perché bigama

Rischia da uno a cinque anni di reclusione

Imperia. Le indagini della Polizia di Stato del commissariato di Sanremo e della Questura di Imperia hanno portato a scoprire un “curioso” caso di bigamia. Ad avere due mariti, oltre a due figli gemelli con un terzo uomo, è una 33enne di Albenga, residente a Sanremo. Tutti e tre i “suoi” uomini, con i quali nemmeno conviveva, sono tunisini. Tutti e tre legati al mondo della droga. Denunciata per bigamia, la donna ora rischia da uno a cinque anni di carcere.

“Aggressioni, violenze private, spaccio di droga, occupazione abusiva di stabili in disuso: sono questi i contesti di degrado dove alcuni soggetti esprimono le loro attività illegali. E’ qui che si concentrano l’attenzione e l’operato della Questura di Imperia che nel solo 2017 ha espulso dal territorio nazionale 300 persone, accompagnandole ai vari CIE (centri di identificazione e di espulsione, n.d.a.) o direttamente nel loro paese di orgine”, ha sottolineato il questore Cesare Capocasa. Un’attenzione particolare dovuta al fatto che “questi soggetti creano problemi sotto il profilo della sicurezza pubblica e urbana perché si esprimono in attività illecite”.

E’ in un contesto simile che si configura l’episodio, alquanto singolare, della 33enne. L’ambiente è infatti quello della “Pigna” di Sanremo, patria dello spaccio della droga, frequentata da pusher per lo più magrebini.
A Nizza, dove era residente come cittadina iscritta all’A.I.R.E. (Anagrafe Italiani Residente all’Estero), la donna si era sposata con un tunisino ora 30enne nel 2014. Un matrimonio, scopriranno gli inquirenti, volto a far ottenere il permesso di soggiorno allo straniero, altrimenti irregolare sul territorio francese. La donna aveva già avuto una relazione con un primo tunisino dal quale, nel 2005, aveva avuto due gemelli. Anche in questo caso, seppur senza lo scambio delle fedi, la relazione aveva il fine di concedere allo straniero un permesso di soggiorno come padre di due cittadini minorenni, in questo caso italiani. Richiesta che però è stata respinta dagli uffici: la paternità dell’uomo, infatti, era finalizzata all’ottenimento del permesso di soggiorno.

Nonostante il matrimonio ancora “valido”, la 33enne ha tentato il colpo: dopo aver spostato la propria residenza da Nizza a Sanremo, lo scorso 14 febbraio, giorno di San Valentino, la donna ha sposato un tunisino 27enne. Ma né il fatto che il primo matrimonio fosse stato consumato in Francia, né la scelta romanticissima di sposarsi nel giorno degli innamorati, hanno ingannato i poliziotti. Quando il tunisino, fede all’anulare sinistro e certificato di matrimonio alla mano, si è recato negli uffici della Questura per chiedere il permesso di soggiorno per motivi familiari, si è visto rifiutare la richiesta.

“Con provvedimento a firma del questore”, hanno spiegato oggi nel corso della conferenza stampa, “Abbiamo effettuato il rigetto della richiesta sulla base dei suoi precedenti per spaccio, resistenza, ricettazione e rapina, ma anche per le indagini svolte nel frattempo dal commissariato di Sanremo, in sinergia con i colleghi francesi che ci hanno fornito la documentazione relativa al primo matrimonio della donna”.

Subito dopo sono iniziate le pratiche per espellere il tunisino. “Grazie al fatto che ci avesse mostrato il passaporto, fiducioso di poter ottenere il permesso di soggiorno, abbiamo agevolmente ottenuto un biglietto aereo per Tunisi”, hanno sottolineato gli agenti dell’ufficio Immigrazione. Il 27enne, data l’indole e il comportamento tenuto negli uffici della Questura, è stato rimpatriato con l’accompagnamento della scorta fornita dagli uomini della polizia di frontiera aerea che dall’aeroporto di Malpensa lo hanno scortato in Tunisia.

Lo straniero, clandestino in Italia dal 2010, era già stato espulso nel 2011: se ora dovesse riprovare a tornare in Italia, per lui scatterebbe l’arresto.