Sanremo, calendario manifestazioni in tilt: prima di maggio niente approvazione

7 aprile 2018 | 18:13
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Sanremo, calendario manifestazioni in tilt: prima di maggio niente approvazione

Il bilancio di previsione tarda e senza non può esserci via libera. Polemica sulla tassa di occupazione del suolo pubblico

Sanremo. Pronto da novembre, il calendario delle manifestazioni è finito in stand-by. Il bilancio di previsione non arriverà in consiglio che dopo il 20 aprile e senza di esso rimangono bloccati anche gli eventi del calendario.

La programmazione impostata dall’assessore Marco Sarlo di concerto con le categorie verrà presentata la settimana prossima, mercoledì 11, nella commissione consiliare convocata appositamente. Sarà quello il momento per capire i motivi che stanno muovendo le critiche di alcuni partecipanti al tavolo del turismo, quello che concerta la volontà dell’amministrazione con le associazioni di settore.

Sotto la lente i tempi di approvazione del calendario che slittano ai primi di maggio (in ritardo di un mese rispetto all’anno scorso). “Per via del bilancio sono state assegnate al turismo in una prima fase 750 mila euro, poi 400 mila e ora ci spetta la rimanente parte – spiega l’assessore Sarlo – tre stralci che però prima dell’ok del consiglio comunale non possiamo approvare.

Per l’11 ho convocato la commissione turismo nella quale spiegherò com’è composto il programma. Mi farò approvare per lo meno la diffusione del calendario che manderemo a tutte le associazioni che hanno presentato domanda per essere inserite.

Finito il giro di consultazione – continua Sarlo – andremo avanti con la bozza. L’intenzione è arrivare a presentarlo pubblicamente prima di maggio. Se interverranno variazioni andremo ad aggiungerle con degli aggiornamenti in seguito”.

C’è un altro nodo che ha bloccato in parte l’iter: è il “cambio di linea” che palazzo Bellevue sta attuando sugli sgravi alle associazioni per quanto riguarda gli oneri dell’occupazione del suolo pubblico. Secondo una segnalazione arrivata in Comune e ad un’attenta lettura del regolamento municipale, lo sconto sulla tassa sarebbe possibile solo se la manifestazione è direttamente organizzata dal ente pubblico.

Quindi stop alle agevolazioni a tutti gli organizzatori che presentavano domanda per inserire la propria attività nel calendario eventi ufficiale. Il risultato è che se alcune iniziative, valutate come rilevanti, sono state in passato esentate dall’imposizione, vuoi perché veniva esclusa oppure rimborsata dal Comune (che di fatto non la faceva quindi pagare), le cose sono cambiate e tutti dovranno contribuire.

A rischio i piccoli eventi e le manifestazioni senza scopo di lucro che le fila del calendario estivo contribuiscono a rinsaldare. Era su quell’incentivo che spesso si faceva conto per non andare in rosso. Un costo che oscilla da poche centinaia di euro ad alcune migliaia a seconda dell’importanza degli eventi.