Il giallo della morte di Paola Gambino: solo l’autopsia potrà svelare cosa è successo alla 55enne di Bordighera
Il punto delle indagini con il procuratore capo Alberto Lari
Bordighera. Resta ancora avvolta nel mistero la morte di Paola Gambino, l’imprenditrice 55enne di cui si erano perse le tracce fino al giorno in cui il mare ha restituito il suo corpo, facendolo approdare su una spiaggia di Cap Ferrat lo scorso 29 marzo, una settimana dopo la misteriosa scomparsa della donna.
Madre di due figli e in procinto di divorziare dal marito Giorgio Bonavia, Paola si è uccisa oppure qualcuno le ha fatto del male? “Al momento non sono state paventate ipotesi di reato”, dichiara il procuratore capo della Procura di Imperia Alberto Lari, “Non abbiamo elementi oggettivi tali per ipotizzare di essere di fronte ad un omicidio”. Un’ipotesi, tuttavia, non del tutto esclusa: “Se le autorità francesi, con i loro accertamenti, dovessero evidenziare elementi particolarmente significativi, chiederemo di farci inviare il referto dell’autopsia e potremmo anche decidere di effettuare un secondo esame autoptico sulla salma”, aggiunge il procuratore.
Al momento la Procura, tramite il magistrato Barbara Bresci, titolare delle indagini, ha aperto un fascicolo “non contenente notizie di reato”, il cosiddetto “modello 45” in quanto, fino a prova contraria, l’ipotesi più credibile è quella che Paola Gambino si sia gettata in acqua per trovarvi la morte. A questo sono giunti gli investigatori, sulla base di indagini tradizionali durante le quali gli inquirenti hanno ascoltato i familiari della 55enne e i suoi amici più stretti, acquisito i filmati delle telecamere cittadine e private e utilizzato il “cane molecolare” in forza al nucleo dei carabinieri cinofili di Firenze nel tentativo di raccogliere ulteriori elementi.
Ma che si tratti davvero di suicidio resta comunque solo un’ipotesi: a mancare, al momento sono il motivo che avrebbe indotto la 55enne a togliersi la vita, e altri elementi solitamente caratterizzanti di chi compie gesti estremi. Non un biglietto, non un messaggio di addio. Paola è semplicemente uscita di casa, portando con sé una borsa che non è stata ritrovata, senza però più fare ritorno.
Gli inquirenti hanno escluso che la donna avesse scoperto di essere malata: non ci sono elementi certi, dunque, che possano far pensare che Paola Gambino abbia deciso di togliersi la vita dopo aver scoperto di essere stata colpita da un male incurabile.
Per chiudere le indagini, dunque, sarà necessario attendere ancora almeno due settimane: sono questi i tempi che i francesi hanno chiesto prima di restituire la salma alle autorità italiane e alla famiglia di Paola.