Green Idea Technologies, la sola azienda italiana riconosciuta dalla Fondazione Ellen MacArthur

Società benefit nata in Liguria che conta tra i suoi soci 4 residenti delle province di Savona e Imperia
“È un cellulare, è un lettore musicale, è una fotocamera, è un dispositivo abilitato per il web e molto di più. Chiediti se hai veramente bisogno di tutta questa alta tecnologia”.
Esordisce così il National Public Radio, organizzazione indipendente no-profit comprendente oltre 900 stazioni radiostatunitensi, riferendosi al rilascio dell’ IPhone il 29 Giugno 2007.
Oggi si parla di società digitale, di ciberspazio, di e-commerce, di Intenet o di società “multi rete”. In un tempo relativamente breve, i prodotti elettronici sono diventati una parte essenziale di vita quotidiana. Stanno cambiando il modo in cui lavoriamo, come trascorriamo il nostro tempo libero e persino come ci relazioniamo l’un l’altro. Dipendiamo da questi oggetti e dall’utilità che loro offrono. Tuttavia, per godere dei benefici dell’innovazione tecnologica abbiamo bisogno di creare un sistema elettronico che funzioni. Nonostante questi articoli siano spesso prodotti da materiali durevoli come plastica e metalli, sono usati per un breve periodo di tempo prima che non siano più considerati prezioso o utile. Le attuali pratiche di smaltimento producono un significativo dispendio di energia e di risorse, generando a loro volta grandi quantità di rifiuti durante in processo.
Nel tentativo di porre rimedio alle imminenti alterazioni da un punto di vista qualitativo e quantitativo dell’ambiente, ci siamo interrogati sulle opportunità che offre un’economia circolare.
Come possiamo applicare i principi dell’economia circolare per cambiare il modo in cui progettiamo, realizziamo e usiamo i prodotti elettronici?
La risposta l’abbiamo trovata all’interno del Circular Consumer Electronics, il documento che fornisce riflessioni sull’approccio di un’economia circolare che potrebbe essere simile per l’industria dell’elettronica di consumo. Costruito su intuizioni da oltre 40 interviste con aziende leader, il lavoro si basa sulla ricerca supportata da Google e intrapresa dalla Ellen MacArthur Foundation nel 2017.
Gli autori di tale documento desiderano riconoscere l’input degli individui ed organizzazioni senza il cui aiuto questa ricerca non sarebbe stata possibile. Tra le più conosciute sicuramente Dell, multinazionale statunitense, tra le più importanti al mondo nella produzione di sistemi informatici; iFixit che insegna alla gente come riparare quasi ogni cosa; Lexmark azienda statunitense che sviluppa e produce accessori per stampanti. L’unica italiana ad ottenere il riconoscimento è stata Green Idea Technologies, la prima azienda europea di Ict Eco Management specializzata nella gestione ecosostenibile circolare dei prodotti informatici. Per tutti i processi scientifici, il team si avvale dell’utilizzo di una suite esclusiva: ICT Circular Soft permette di effettuare automaticamente le operazioni di calcolo delle emissioni di CO2e dei prodotti informatici, di certificare l’impatto ambientale, di vendere i prodotti End Of Life ai Refurbisher, di pianificare e gestire i prossimi acquisti per raggiungere i migliori risultati possibili in termini di sostenibilità nel settore ICT.
Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation economia circolare «è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. Essa è dunque un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi.
Il modello economico lineare ‘take-make-dispose’ si basa sull’accessibilità di grandi quantità di risorse ed energia ed è sempre meno adatto alla realtà in cui ci troviamo ad operare. Si pone quindi come necessaria la transizione dal modello lineare ad un modello circolare, che nella considerazione di tutte le fasi – dalla progettazione, alla produzione, al consumo, fino alla destinazione a fine vita – sappia cogliere ogni opportunità di limitare l’apporto di materia ed energia. Un sistema economico pensato per auto-rigenerarsi con pochi e semplici principi per fare una grande differenza. Adottare un approccio circolare significa rivedere tutte le fasi della produzione e prestare attenzione all’intera filiera coinvolta nel ciclo produttivo. Questa attenzione passa per il rispetto di alcuni principi di base, che la Fondazione Ellen McArthur ha individuato in 5 criteri fondamentali. Come primo punto troviamo l’eco progettazione, ovvero elaborare prodotti pensando fin da subito al loro impiego a fine vita. In seguito la modularità e versatilità del prodotto, affinché il suo uso si possa adattare al cambiamento delle condizioni esterne. Proseguiamo con l’affidarci ad energie prodotte da fonti rinnovabili, favorendo così l’abbandono del modello fondato su fonti tessili. Importante è anche pensare in maniera Olistica, avendo attenzione all’intero sistema. Infine, quinto ed ultimo criterio, troviamo il recupero delle materie prime vergini con materie prime seconde, provenienti da filiere di recupero che ne conservino le qualità.
La Fondazione Ellen McArthur lavora a livello strategico con aziende influenti in tutti i settori chiave dell’economia per dimostrare l’innovazione circolare su larga scala. Questi partner globali sono partiti dai loro rispettivi settori, esplorando il potenziale dell’economia circolare come fonte di creazione di valore. Tra questi citeremo alcuni nomi di rilievo che spiccano tra la lunga lista.
A Google viene affidata la missione di mettere la conoscenza nelle mani di tutti, organizzando quindi le informazioni del mondo e rendendole universalmente accessibili.
Al centro del passaggio a un’economia circolare c’è l’innovazione, un attributo che è sempre stato associato a Nike. Basandosi sulle capacità di innovazione di Nike e sull’esperienza della Fondazione, le due organizzazioni stanno lavorando insieme per identificare le opportunità per ottenere un impatto positivo a lungo termine attraverso l’economia circolare.
Come Global Partner di Ellen MacArthur Foundation, H&M vede una grande opportunità per intensificare la collaborazione con la Fondazione, esplorando soluzioni per creare un ciclo chiuso per i tessuti, dove i vestiti indesiderati possono essere riciclati in nuovi.
Nel suo ruolo di Global Partner, Intesa Sanpaolo contribuirà a ridefinire le strategie di business e fornire supporto finanziario per gli investimenti rivolti alla riprogettazione del sistema industriale.
Non basta che augurarci di essere sulla strada giusta verso un futuro sempre più circolare, un modello industriale dove è possibile minimizzare gli scarti e gli sprechi di materia, valorizzando il valore d’uso e riducendo l’utilizzo di materie prime, acqua ed energia. Il comportamento del singolo è ciò che può fare la differenza.