Gli Chevaliers de Provence celebrano il 56° Grand Chapitre Magistral de Monaco






Ha visto l’ingresso di sei nuovi membri, ovvero tre coppie di coniugi
Monaco. A poco più di due mesi dalla “Nuit des Chevaliers” tenutasi brillantemente all’Hotel Negresco di Nizza, sabato 7 aprile gli Chevaliers de Provence si sono ritrovati come ogni anno nei favolosi saloni dell’Hotel Hermitage di Montecarlo per celebrare il 56° Grand Chapitre Magistral de Monaco, con una numerosa presenza di membri e simpatizzanti, come di consueto un variegato e qualificato parterre internazionale.
La cerimonia di adoubement dei nuovi Cavalieri e Dame Abbesse, tenutasi nel rutilante Foyer Gustave, ha visto, oltre al passaggio al grado di Chevalier Magnanime di Giancarlo Ardissone, l’ingresso di sei nuovi membri, ovvero tre coppie di coniugi: Concetta e Vittorio Cafagno, Jeannine e André Gay, Andrée e Paul Roux, intronizzati dalla spada del Grand Maitre Paolo Ferrari e alla presenza sul palco dei membri del Conseil Supreme (Elisabeth Houel Scuccimarra, Roberto Revello, Giorgio Cravaschino, Ruggero Oberto, Massimo Corradino, Claude Micheli).
Conclusasi la cerimonia, sempre solenne nella sua ritualità, con le note dell’inno provenzale “Coupo Santo”, i presenti hanno potuto accomodarsi prima sulla panoramica terrazza per degustare l’aperitivo e quindi nel Salone Belle Epoque, favolosamente decorato di stucchi e affreschi, felice espressione dello stile e del clima di eleganza dell’epoca, per la cena danzante evocante ben altri tempi di raro fasto e bellezza.
Il gradevole e gradito menu dello chef stellato dell’Hotel, accompagnato dagli ottimi vini provenzali bianchi e rossi, in omaggio all’essenza stessa dei Cavalieri di Provenza, ha avuto la consueta cornice musicale-danzante, imprescindibile nelle serata di gala degli Chevaliers, diretta dall’ormai “storico” musicista Claudio e dalla sua cantante Margaux.
Dopo questa serata di indubbio successo gli Chevaliers de Provence si ritroveranno il 26 maggio per il Grand Chapitre d’Italie al Casino di Sanremo, altro splendido monumento alla belle epoque e ai fasti e bellezza dei primi del ‘900, sempre con l’obiettivo del divertimento elegante, del buon mangiare e, ovviamente, del buon bere, nonché, non ultimo, dell’indispensabile danza, al grido del consueto motto: “et que la joie demeure”.