Enzo Mazzullo ritorna all’Antigone di Roma con “L’uomo Invisibile”

30 aprile 2018 | 11:25
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Enzo Mazzullo ritorna all’Antigone di Roma con “L’uomo Invisibile”

“Oggi, mi sento matuziano a tutti gli effetti, non per meriti di luogo ma per degna fuga da un posto che non mi meritava”

Sanremo. Nessuna sosta riflessiva per l’attore matuziano, già presente in finale al Premio Settimia Spizzichino che lo ha visto accostato ai grandi, a distanza di soli due mesi, sarà di nuovo finalista il prossimo 5 maggio, al Teatro Antigone di Roma, nel contesto della rassegna “Artisti sul comò” che ha selezionato sette artisti su centinaia di partecipazioni. Da due anni a questa parte, Enzo Mazzullo non ha un’attimo di riposo. Collaborazioni sociali ( il corto sul bullismo che ha realizzato per la scuola media Biancheri di Ventimiglia) La messa in scena de “L’inconsolabile” tutto frutto della sua associazione teatrale “L’Atelier di Penelope” , il successo a Genova con il processo alle streghe, dove lo ha visto protagonista assoluto, richieste di partecipazioni a serie televisive, giurato del recente GEF, comprimario del film “Enjoi Koockis” attualmente finalista in numerosi festival , selezionato e collocato in finale alla “Riviera dei Monologhi”. Dobbiamo ricordare che, la carriera dell’artista inizia circa nel 1990, all’uscita dall’accademia d’arte drammatica di Genova e da quel momento non si è più fermata. Fresco di diploma accademico, ritorna in “zona” per il più a praticarsi ma deduce immediatamente che l’estremo ponente ligure non ha predisposizione per certi talenti, di cui, narra la storia, artefice di numerosi esodi. La polemica: “Da queste parti, ci sono nato e cresciuto fino all’età di 18 anni, per poi partire, per il servizio di leva nei paracadutisti.

Tornato in una Ventimiglia ancora e perennemente povera di arte, con un teatro dismesso e crollante, decisi di fuggire nuovamente con speranza di non tornare se non dopo diversi anni passati tra Genova, Sarajevo, Bologna e altri luoghi che non ricordo o non voglio ricordare (mi sono occupato di minori per circa 15 anni) Ritrovo la stessa città, la stessa gente invariata, lo stesso teatro crollante, fuggo nuovamente per rifugiarmi in collina e divento definitivamente “spantegau” portandomi via tre premi quasi consecutivi come miglior personaggio nel contesto dell’agosto medievale.

Oggi, mi sento matuziano a tutti gli effetti, non per meriti di luogo ma per degna fuga da un posto che non mi meritava”. L’artista, a tutt’oggi si può ritenere soddisfatto, si ritrova di nuovo al fianco di attori che gli lasceranno spazio, come si usa tra veri artisti, dove la competizione non trova posto. Lo vedremo quindi, sabato prossimo 5 maggio alle 21, di nuovo a rivendere la pelle di questo orso in un contesto prestigioso,con il monologo “L’uomo Invisibile” per coronare e festeggiare una carriera costellata di successi.