Futura Sanremo stringe patto con Nazione Futura: il convegno a Roma

20 aprile 2018 | 10:37
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Futura Sanremo stringe patto con Nazione Futura: il convegno a Roma

“Il promotore è un ragazzo che già da bambino voleva fare l’editore e a sedici anni tentò l’impresa”

Sanremo. Scrive il partito “Futura Sanremo”.

“Futura Sanremo concretizza l’accordo con Nazione Futura. Si è svolto martedì 17 a Roma Il primo convegno intitolato valori per l’italia del futuro. Invitati nella splendita terrazza civita di Piazza Venezia, il Coordinatore Avv. Alberto Pezzini e il Vice coordinatore Mazza Leonardo. Ed è così che la voglia di un nuovo spirito politico di Futura Sanremo si unisce al nuovo concetto di politica di Nazione Futura. Già in prima pagina su Il Tempo il giorno successivo, Marcello Veneziani scrive un grosso articolo, di cui vi diamo qualche passaggio:

” Non so voi ma io avverto un senso di tenerezza incredula verso chi si propone ancora di rifare l’Italia. Non dico i partiti, non dico i grillini, le forze in campo. Dico un gruppo di ragazzi, come si usava una volta. Sotto i trent’anni, fuori da ogni partito, movimento, parlamento. E per giunta a partire dalla cultura politica, da una rivista, da una prima rete di associazioni, circoli culturali.

Ma che vuoi rifare questo paese che si sta solo disfacendo, che vive al buio da cieco in una notte oscura? Che vuoi cambiare con lo spettacolo che abbiamo sotto gli occhi e il veloce turn over di fallimenti che abbiamo patito nell’arco di pochi anni. Piazzisti, rintronati, ignoranti, faccendieri o sfaccendati, ecco il nuovo bipolarismo. E invece loro ci provano.

Il promotore è un ragazzo che già da bambino voleva fare l’editore e a sedici anni tentò l’impresa. Dieci anni dopo quell’editore ha già 400 titoli nel suo catalogo, una rivista, Nazione Futura, qualche libro scritto da lui, tra cui uno su Longanesi e uno sulla storia del pensiero conservatore. Già, dimenticavo di dire che il ragazzo si chiama Francesco Giubilei, è un conservatore. Come veniva definito Il Tempo, per intenderci. E come non si è mai definita nessuna forza politica in Italia. Da noi conservatore è un insulto, una calunnia, mica una categoria politica, un pensiero, una visione del mondo. Però il ragazzo non è un conservatore di quelli che vogliono difendere l’esistente. È un conservatore di quelli che vogliono cambiare le cose, che vogliono ribellarsi e affermare il primato delle cose durevoli, non dirò eterne per non esagerare, sulla vertigine dei mutamenti, il piacere di sfasciare, la voglia di liberarsi di tutto in vista poi di niente o dei propri desideri. Fa l’editore, il libraio, il facchino dei suoi libri, l’ideologo, il direttore.

Ora poniamoci la questione: ma è proprio da ricoverare pretendere di rifare l’Italia, spingendosi a convocare un convegno nazionale sulla terrazza di Piazza Venezia per presentare un manifesto dei valori, un progetto di circoli territoriali e un nuovo numero della rivista, col progetto a latere di fondare addirittura un settimanale “di destra”? Forse sì, ma a me i pazzi, coloro che osano, “Osate esser pazzi” diceva Papini, mi piacciono.

Chi ci ha provato fino a ieri, ha trovato le solite incomprensioni, le solite piccinerie, i soliti muri, e poi i piccoli orizzonti elettorali dei partitini, i loro egoismi, il loro mondo che si risolve nella tv, le percentuali elettorali, i seggi, le mini-leadership e sono incapaci di pensare al resto e al contesto: idee, iniziative sociali, culturali, editoriali, formare e selezionare giovani, motivarli. Invece, Loro hanno il diritto di provarci e il dovere di crederci, e viceversa. Noi abbiamo il diritto di non crederci ma il dovere di aiutarli”. Nazione Futura e Futura Sanremo, sono ripartite dal territorio. A breve saranno nuovamente al pubblico con nomi importanti della cultura”.