Ventimiglia, anche il principe Alberto di Monaco all’inaugurazione del “nuovo” museo dei Balzi Rossi

8 marzo 2018 | 16:47
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Ventimiglia, anche il principe Alberto di Monaco all’inaugurazione del “nuovo” museo dei Balzi Rossi

Insieme al sindaco Ioculano e alle autorità militari

Ventimiglia. Anche sua eccellenza il principe Alberto di Monaco ha partecipato stamane all’inaugurazione del nuovo allestimento del Museo dei Balzi Rossi: uno dei siti preistorici più importanti d’Europa che da oggi si presenta al pubblico sotto una nuova veste. Oltre al principe, al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano e numerose autorità militari.

Sorprendenti scoperte archeologiche hanno dato impulso al riallestimento del percorso di visita con nuovi materiali dedicati alla Donna del Caviglione – sino ad oggi erroneamente considerata uomo. Una intera sala è dedicata alla scenografica ricostruzione di un giovane elefante preistorico, a partire dalle parti originali dello scheletro. I pannelli descrittivi sono ripensati con un linguaggio accessibile, sezioni per bambini, versioni multilingue.

I Balzi Rossi, uno dei siti più noti di epoca preistorica in Europa, si trovano all’estremità occidentale della Liguria, a pochi passi dal confine con la Francia. Comprendono una serie di grotte (“Bausi” ossia “buchi” in dialetto, trasformato in italiano in “Balzi”) che si aprono ai piedi di una parete rocciosa di calcare dolomitico. Questo luogo ha assistito a numerose variazioni del livello del mare che 100.000 anni fa era 120 metri più basso rispetto ad oggi. La zona dei Balzi è stata frequentata dall’uomo preistorico per un periodo di tempo che va dal Paleolitico inferiore (230.000 anni fa, Homo Heidelbergensis) al Paleolitico superiore (10.000 anni fa, Homo Sapiens): nelle grotte e fuori di esse si sono accumulati nel corso dei millenni grandi depositi ricchi di resti faunistici e di manufatti litici, oltre a importanti sepolture, rinvenuti grazie a secoli di scavi archeologici. I materiali più importanti conservati nel museo comprendono in particolare i resti scheletrici rinvenuti in diverse tipologie di sepolture e uno straordinario insieme di calchi di statuine femminili, il più articolato gruppo di “veneri paleolitiche” rinvenuto in Europa.

Il nuovo allestimento

La sorprendente scoperta relativa alla Donna del Caviglione ha dato impulso al riallestimento complessivo del museo. Le diverse parti del percorso espositivo sono state riorganizzate per dare una migliore leggibilità delle vicende legate al sito dei Balzi Rossi.
All’interno del percorso sono stati inseriti i nuovi importanti materiali donati dal Professor Henry De Lumley dell’Institut del Paleontologie Humaine di Parigi: si tratta in particolare di tre modelli in scala 1:1 tra cui una ricostruzione del volto della Donna del Caviglione.
Il riallestimento ha consentito di dedicare uno spazio del museo ad un altro sorprendente rinvenimento, quello dello scheletro di un giovane elefante contemporaneo all’Uomo di Neanderthal sino ad oggi visibile in un allestimento solo parziale all’interno del museo. La sala ospita una ricostruzione scenografica in scala reale dell’animale rinvenuto negli scavi, testimonianza di una specie estinta millenni fa. Il giovane esemplare venne probabilmente spinto in una buca; così catturato, venne mangiato dalla popolazione dei Balzi.
Il rifacimento dei 15 pannelli descrittivi del percorso è stato riprogettato per essere accessibile e inclusivo. I testi, redatti in italiano e in francese, sono caratterizzati da una nuova grafica pensata per aumentare la leggibilità. Il contenuto è stato studiato secondo criteri di accessibilità intellettuale, con attenzione specifica alla sintassi, alla morfologia dei testi e al vocabolario utilizzato. Tutti i testi sono scaricabili dai visitatori anche nelle versioni inglese e tedesco.
Il riallestimento, curato da Antonella Traverso, Direttore del Museo dei Balzi Rossi, è stato progettato e allestito da Elio Micco e Giuseppina Schmid, con la collaborazione di Almudena Arellano (Musée Régional de la Préhistoire de Menton), Patrizia Buonadonna, Paola Chella, Laura Tomasi, Antonella Segrè (Polo museale della Liguria) e Nora Gallia.