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Sanremo, tentano di rubare in abitazione: due giovani rom arrestate dai carabinieri, una è minorenne

24 marzo 2018 | 18:39
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Sanremo, tentano di rubare in abitazione: due giovani rom arrestate dai carabinieri, una è minorenne

Sotto i vestiti nascondevano cacciaviti, lime, torce, una chiave inglese ed una scheda di plastica utilizzata per aprire le porte chiuse senza “mandata”

Sanremo. Nelle borsette e sotto i vestiti nascondevano cacciaviti, lime, torce, una chiave inglese ed una scheda di plastica, ricavata attraverso l’incisione di un contenitore per saponi, utilizzata per aprire le porte chiuse senza “mandata”. Lo hanno scoperto i carabinieri della compagnia di Sanremo quando, dopo averle arrestate per aver tentato di rubare in un’abitazione in centro città, le hanno perquisite. A finire in manette sono state due giovanissime donne di etnia rom, di cui una sarebbe  minorenne.

Le ragazze ieri pomeriggio avevano tentato di forzare la porta di ingresso di un affittacamere: solo l’intervento dei militari ha costretto le due a desistere dal furto. A dare l’allarme era stata una residente del luogo che, insospettita dalla presenza all’interno del condominio di due sconosciute, ha immediatamente avvisato il 112. Ancora una volta, gli occhi e la volontà di collaborare delle persone ha consentito di raggiungere un risultato per la sicurezza comune.

Le donne, prive di ogni documento di identità e di telefoni cellullare, sono state condotte in caserma per gli accertamenti del caso, dai quali sono emersi a carico delle stesse, che avevano già commesso furti in abitazione in diverse località del nord Italia, ulteriori provvedimenti di carcerazione emessi dalle Procure di Genova e Bolzano.

Gli accertamenti finalizzati ad identificare le ragazze hanno consentito di appurare la presenza di numerosi alias riconducibili alle medesime, circostanza che ha consolidato l’ipotesi investigativa sul modus operandi adottato dalle stesse per eludere eventuali controlli ed essere arrestate.

Le giovani arrestate, una ventenne e l’altra appena 16enne, di fatto domiciliate in un campo nomadi di Genova, sono state tradotte presso Istituti Penali Minorili di Genova a disposizione dell’autorità Giudiziaria competente.