Sanremo, crisi Rivieracqua: debiti saldati tra un anno per salvare la società e rinvio del conferimento di Amaie
Presidente Mangiante: “I dati non sono tranquillizzanti, ma elaboreremo un piano per salvare la società consortile”
Sanremo. Un mandato esplorativo per delineare le linee programmatiche di un progetto che consenta di riequilibrare la società consortile dal punto di vista finanziario; 180 giorni di tempo per approvare il bilancio e il conferimento ad una società di revisione della certificazione del bilancio del 2017: sono questi i punti discussi nell’assemblea dei sindaci a palazzo Bellevue per quanto concerne Rivieracqua. Nell’incontro tra i vertici di Rivieracqua, i sindaci e la Provincia si è si è dovuto prendere atto anche delle dimissioni del terzo membro del consiglio di amministrazione, Carlo Ponte, sopraggiunte ieri tramite posta certificata agli altri due membri del cda: Gian Alberto Mangiante (presidente) e di Sara Rodi.
“Abbiamo toccato alcuni aspetti di carattere tecnico tra cui il conferimento alla società di revisione per la certificazione dei bilanci del periodo 2017-2019”, ha spiegato Mangiante, “E abbiamo ottenuto il ricorso al maggior termine per l’approvazione del bilancio stesso. L’aspetto più importante è stato quello di riconvocarsi alla data dell’11 aprile: in quella sede l’organo amministrativo provvederà ad individuare e portare all’attenzione dei sindaci le linee programmatiche per un progetto che consenta di riequilibrare dal punto di vista finanziario ed economico la società Rivieracqua”.
E’ stata l’assemblea dei sindaci a dare mandato al cda della società consortile per delineare un percorso che porti ad un obiettivo: quello di riportare un equilibrio economico e finanziario del bilancio della società stessa. “I dati non sono tranquillizzanti”, ha dichiarato il presidente, “Siamo preoccupati e ci siamo anche preoccupati per cercare di mantenere in efficienza gli impianti e soprattutto per consentire la manutenzione ordinaria in vista della prossima stagione estiva, ormai alle porte. Siccome Riveracqua ha difficoltà di carattere finanziario, questo aspetto non ci permette di essere regolari nelle prestazioni”.
Per quanto riguarda il conferimento di Amaie a Rivieracqua, il cda ha optato per un rinvio per l’assorbimento della società: “Nei programmi originari Amaie doveva essere conferita”, ha spiegato Sara Rodi, “Ma è chiaro che in questo momento lo squilibrio in cui si trova la società non renda opportuno questo conferimento. Ci auguriamo, con quello che è allo studio, di risollevare le sorti della società e quindi all’esito di questo riequilibrio è chiaro che sarà quanto mai opportuno il conferimento di Amaie”.
Per quanto concerne le aziende che vantano crediti nei confronti di Rivieracqua, a seguito del presidio di questa mattina da parte di sindacati e lavoratori, tra imprenditori e società si è trovato un accordo: “Ci hanno dato un termine entro 12/15 mesi per poterli pagare”, ha fatto sapere Mangiante, “Evitando così azioni giudiziarie ed esecutive”.