Rivieracqua, presidente Mangiante: “Ingresso di Amaie insostenibile. Gli aumenti tariffari rimasti ai Comuni”
Stamattina il Cda della società pubblica si è confrontato con i consiglieri comunali
Sanremo. Questa mattina il confronto tra i consiglieri comunali capigruppo e il Cda di Rivieracqua, rappresentato dal presidente Gian Alberto Mangiante e dalla consigliera Sara Rodi. Lo ha voluto il sindaco Alberto Biancheri, socio del consorzio pubblico attraverso la propria partecipata Amaie, per rendere edotti le forze politiche della situazione del consorzio pubblico.
“Disastrosa”, sentenza Paola Arrigoni (M5S) al termine dell’incontro. Forse l’aggettivo in questo caso non è del tutto esagerato, ma il presidente Mangiante apre alle prospettive future: “Non è facile ma ci vuole il concorso di tutti”.
Perché Rivieracqua si trova in questa situazione?“L’aspetto fondamentale è sì capire le motivazioni per cui si è arrivati a questo punto, ma la priorità rimane trovare un equilibrio economico finanziario immediato e per il futuro. Poi ci dedicheremo alla ricostruzione di quello che è avvenuto, perché ci spetta come organo amministrativo”.
Se non entra Amaie non avete personale e cassa, perché questo ingresso, secondo il Cda, oggi creerebbe più problemi che benefici?“L’entrata di Amaie adesso potrebbe essere destabilizzante, nel senso che comporterebbe immediatamente tutta una serie di costi che viceversa Rivieracqua, con la sua struttura molto debole, non sarebbe in grado di sostenere. Se noi fossimo in equilibrio allora Amaie sarebbe un valore aggiunto invece che un appesantimento”.
Anche gli aumenti tariffari che vi ha riconosciuto l’authority, da quanto emerso, rappresentano un problema. Com’è possibile?“Questi aumenti tariffari, relativamente ai due periodi concessi, sono stati trattenuti dai Comuni a titolo di scomputo delle proprie posizioni debitorie nei nostri confronti, quando invece dovevano essere considerati in quella maniera solo al raggiungimento dell’equilibrio finaziario. Per cui ci manca anche questa parte e non è un aspetto positivo”.
Il prossimo 11 aprile si terrà la conferenza dei sindaci che dovrà analizzare le proposte di rientro. Per l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato si va verso il concordato preventivo in bianco con i fornitori.