Rivieracqua, i lavoratori delle aziende creditrici presidiano Palazzo Bellevue: a rischio 3 milioni di euro
Oltre 250 persone, tra dipendenti diretti e indiretti, rischiano il posto
Sanremo. “I comuni non hanno fatto la propria parte”. C’erano decine di lavoratori delle aziende appaltatrici (e creditrici) di Rivieracqua, in presidio, stamattina davanti a Palazzo Bellevue. Oltre 250 persone, tra dipendenti diretti e indiretti, rischiano il posto. Per i sindacati a causa di un inadempimento di partenza – i sindaci che non hanno mantenuto gli impegni economici con Rivieracqua – si rischia l’ennesima stangata sull’occupazione. Cgil, Cisl e Uil stima il 10% della forza lavoro della provincia, in una Riviera che negli ultimi 8 anni è passata da più di 5mila dipendenti ai 2500 attuali.
Sono 3 i milioni di euro che il consorzio pubblico dovrebbe agli appaltatori, divisi tra una ventina di imprese. Con un concordato preventivo, palesato nelle ultime settimane, le aziende potrebbero arrivare a perdere il 70% di quanto spetta loro, in particolare le più colpite sarebbero le imprese edili che hanno fatto il lavori per conto della società in house.
I lavoratori vogliono ricordare la gravità della situazione ai sindaci inadempienti, quasi tutti tranne Sanremo. Ma uno spiraglio di speranza per una soluzione si intravvede nelle parole del segretario provinciale di Filea-Cgl edili Giampiero Garibaldi: “Siamo stati ricevuti dal Sindaco del Comune capofila del consorzio e dal presidente di Rivieracqua Mangiante, che ci hanno rappresentato l’intenzione, all’interno di una situazione estremamente difficile, di garantire il pagamento integrale dei debiti che Rivieracqua deve nei confronti delle imprese appaltatrici”.
Intanto, all’interno del Municipio matuziano, va avanti l’assemblea dei soci di Rivieracqua.