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Imperia, Susanna Camusso (Cgil): “Iniziamo un percorso per creare una cultura differente che rispetti le donne”

21 marzo 2018 | 10:09
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Imperia, Susanna Camusso (Cgil): “Iniziamo un percorso per creare una cultura differente che rispetti le donne”
Imperia, Susanna Camusso (Cgil): “Iniziamo un percorso per creare una cultura differente che rispetti le donne”
Imperia, Susanna Camusso (Cgil): “Iniziamo un percorso per creare una cultura differente che rispetti le donne”
Imperia, Susanna Camusso (Cgil): “Iniziamo un percorso per creare una cultura differente che rispetti le donne”

“I dati dicono che il lavoro delle donne continui ad essere meno retribuito e sia in condizioni peggiori”

Imperia. “Questo convegno è la partenza di un progetto di formazione della Cgil che riguarda innanzitutto i militanti della nostra organizzazione sul tema del rispetto e della salvaguardia, sulla necessità di costruire una cultura del rispetto delle donne, sull’importanza di agire a contrasto delle violenze e anche soprattutto, visto che siamo un sindacato, sulla disparità delle condizioni di lavoro”. Lo ha detto Susanna Camusso, segretaria generale Cgil, a margine del convegno “Ricominciamo da noi” organizzato questa mattina presso la Sala del Consiglio del Palazzo della Provincia, al civico 147 di viale Matteotti.

Un corso a carattere sperimentale, quello che inizia a Imperia e che vede protagonisti anche gli studenti del liceo Amoretti, che si prefigge di sensibilizzare gli uomini del gruppo dirigente del sindacato ai temi della contrattazione inclusiva, con un’attenzione particolare al fenomeno della violenza nella relazione uomo-donna.

“Per noi ci sono problemi del tutto evidenti”, ha dichiarato la Camusso parlando della situazione generale in cui versa l’Italia dal punto di vista del lavoro, e non solo, “Siamo tutt’altro che fuori da una situazione di difficoltà per l’occupazione. Dobbiamo quindi tornare ad un piano del lavoro e della qualità dell’occupazione. Insieme a questo, c’è un tema che si chiama “pensioni e sistema previdenziale” che è una grande ferita aperta per il mondo del lavoro e poi c’è un lungo programma da fare per ricostruire una situazione di diritti e di certezze che riguarda le condizioni di lavoro, che riguarda gli ammortizzatori sociali, che riguarda l’idea che quanto si sta producendo in termini di crescita abbia effetti di redistribuzione”.

Nel corso dell’incontro, sono stati resi noti i dati aggiornati delle violenze e dei femminicidi: sono 6.788.000 le donne che hanno subito violenza almeno una volta nella vita in Italia. Il 17% delle donne italiane ha avuto esperienze di stalking e il 27% è stata vittima di violenza fisica o sessuale da parte di un uomo. Nei primi mesi del 2017 (ultimo dato rilevato) i femminicidi sono stati 114. I dati in Liguria non sono confortanti: quasi 4 donne su 10 tra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita, un dato che in percentuale si traduce nel 37,6%, contro alla media nazionale del 31,5%. Nel 2016 (ultimo dato disponibile) i femminicidi in Liguria sono stati 6.118 le violenze sessuali, 248 i maltrattamenti, 260 gli atti persecutori e 168 le percosse.

Le discriminazioni nei confronti delle donne si hanno anche nel mondo del lavoro: “I dati dicono che il lavoro delle donne continui ad essere meno retribuito e sia in condizioni peggiori”, ha spiegato Susanna Camusso, “Crescono la precarietà e i part-time cosiddetti involontari che non permettono di avere una vita dignitosa e autosufficiente. Una realtà che si unisce a quella terribile dei femminicidi e della violenza nei confronti delle donne”.

Per questo la Cgil ha sentito la necessità di avviare un percorso di formazione per “provare a ricostruire una cultura differente, una cultura egualitaria, una cultura che sappia che la partenza sono i contratti nazionali che vedono la parità retributiva tra uomini e donne”.