Imperia, sanremese condannato a 10 mesi di reclusione: accusato di aver sposato donna marocchina per farle avere cittadinanza

29 marzo 2018 | 14:52
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Imperia, sanremese condannato a 10 mesi di reclusione: accusato di aver sposato donna marocchina per farle avere cittadinanza

In realtà però i due coniugi sono ancora sposati e vivono insieme da 10 anni

Imperia. Il giudice monocratico Domenico Varalli ha condannato in primo grado il sanremese Daniele G. a dieci mesi di reclusione e al pagamento di una sanzione di 5mila euro per aver sposato, in cambio di denaro, una cittadina marocchina allo scopo di farle ottenere il permesso di soggiorno e la cittadinanza italiana. 
I fatti si sono svolti una decina di anni fa, quando tre sanremesi si sono recati in Marocco per celebrare altrettanti matrimoni con degli stranieri dopo che le rispettive coppie si erano conosciute su internet. Dopo il matrimonio, i neo-sposi sono tornati in Italia.

A far scattare le indagini sono state le dichiarazioni di una donna, che avrebbe partecipato ai matrimoni di convenienza sposando un cittadino marocchino in cambio, a suo dire, di 5mila euro. Mentre per due coppie il matrimonio è durato giusto il tempo di acquisire la cittadinanza, Daniele G. è tuttora sposato con la propria moglie. Lo ha sottolineato l’avvocato della difesa Andrea Artioli, che durante la sua arringa ha dichiarato: “La coppia risiede a Genova da tempo: l’imputato e la moglie convivono sotto lo stesso tetto da dieci anni. Il loro matrimonio è durato molto di più di quello di molti italiani”. Per il pubblico ministero, che aveva chiesto una condanna a tre mesi, l’amore tra i due potrebbe essere sopraggiunto in un secondo momento, ma ciò non toglie che il matrimonio sia stato celebrato per convenienza. Per gli altri due coniugi il reato è andato incontro a prescrizione, per il sanremese condannato, colpito dall’aggravante della recidiva infraquinquennale, i tempi della prescrizione si sono invece allungati.

Il legale di Daniele G. ha preannunciato che farà appello alla sentenza non appena il giudice depositerà le motivazioni