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Imperia, ipotesi lista arancione nel modello Toti: a guidare la coalizione il candidato sindaco Luca Lanteri

31 marzo 2018 | 16:06
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Imperia, ipotesi lista arancione nel modello Toti: a guidare la coalizione il candidato sindaco Luca Lanteri
Imperia, ipotesi lista arancione nel modello Toti: a guidare la coalizione il candidato sindaco Luca Lanteri
Imperia, ipotesi lista arancione nel modello Toti: a guidare la coalizione il candidato sindaco Luca Lanteri

Sul nome dell’ex vice della giunta Strescino la coalizione Lega, Forza Italia, FdI e Noi con l’Italia sarebbe disponibile a convergere

Imperia. Sarà Luca Lanteri, ex vice e assessore all’urbanistica di Paolo Strescino, sostenitore della prima ora del progetto che ha portato Carlo Capacci ad essere eletto, dal quale poi si è allontanato criticandone l’operato, il candidato sindaco della coalizione di centrodestra?

Secondo la Lega, che lo aveva proposto, le probabilità si stanno avvicinando sempre più al 100%. Lo conferma il neo presidente del consiglio regionale Alessandro Piana: “Ci sarà ancora una riunione ma penso che dopo le feste di Pasqua potrebbe arrivare l’ufficialità. Lanteri ha un ottimo profilo sotto il punto di vista delle capacità e del consenso”.

Anche in casa Forza Italia il suo nome sarebbe tra i più graditi sul tavolo. Fratelli d’Italia spinge ancora invece su Casano.

L’ipotesi più interessante che si sta facendo avanti nelle ultime ore è quella che guarda al modello Genova, dove il sindaco Bucci aveva in appoggio, tra i partiti, una propria lista di riferimento: “Vince Genova”, battente bandiera arancione, il colore scelto anche dal presidente di Regione Giovanni Toti (La mia Liguria).

Potrebbe essere questo l’escamotage utilizzabile per superare la candidatura di Claudio Scajola, cofondatore di Forza Italia che altrimenti si vedrebbe correre contro il suo stesso partito.

Lanteri sarebbe anche il nome giusto per valorizzare la “quarta gamba” della coalizione, quella di Noi con l’Italia (di Cesa e Fitto a cui lui aveva aderito) che alle politiche portò uno scarso 1,30% al mulino del centrodestra.