Affido, accoglienza e l’esperienza della condivisione in Casa Famiglia: Nazzareno Coppola ai microfoni di R24 Radio

1 marzo 2018 | 18:59
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Affido, accoglienza e l’esperienza della condivisione in Casa Famiglia: Nazzareno Coppola ai microfoni di R24 Radio

Intervista al presidente della Casa Famiglia “Pollicino” che dal 1998 accoglie i bambini meno fortunati e sostiene le famiglie disagiate dell’imperiese

Sanremo. Affido, accoglienza e l’esperienza della condivisione in Casa Famiglia. Questi i temi trattati dalla speaker di R24 Radio Donatella Durando con Nazzareno Coppola, presidente della Casa Famiglia “Pollicino” di Imperia, che dal 1998 accoglie i bambini meno fortunati e sostiene le famiglie disagiate dell’imperiese.

«La Casa Famiglia è un luogo di accoglienza previsto da una normativa regionale, in sostituzione delle vecchie comunità – spiega Coppola ai microfoni dell’emittente radio di Riviera24.it –. La casa famiglia ha una caratteristica fondamentale, ovvero quella della presenza costante e continua, 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno su 365 di una coppia affidataria, che oltre ai loro figli, ha scelto di condividere con altri bambini affidati dai Servizi Sociali o dal Tribunale dei Minori, l’esperienza dell’accoglienza. A garanzia di una maggiore professionalità, all’interno della Casa, oltre alla coppia accogliente, operano una educatrice professionale e alcuni volontari debitamente formati. Le Case Famiglia accolgono bambini dai 0 ai 10 anni indicativamente per un massimo di 5 bambini, secondo quanto impone la normativa».

«L’accoglienza – prosegue – avviene in tempi molto rapidi, parliamo di qualche ore, dopodiché ci sono i tempi del servizio sociale di circa 30-40 giorni per comprendere e buttar giù il miglior progetto per il bambino, quindi per capire se ha possibilità di tornare presso la famiglia di origine oppure se deve andare in affido familiare o ancora in adozione. Se deve andare in affido familiare, come associazione siamo strutturati con delle famiglie che durante l’anno cerchiamo di reperire attraverso momenti di sensibilizzazione, formazione. Noi diciamo sempre che un bambino in Casa Famiglia ci deve stare il minor tempo possibile, proprio perché il progetto migliore per lui è quello di una famiglia definitiva».

Ma come si sostiene la Casa Famiglia Pollicino? «Economicamente ci sosteniamo con i contributi di inserimento che il Comune di provenienza del minore invia all’associazione Progetto Famiglia. Con questi contributi copriamo circa il 60% dei costi di gestione, quali stipendi, affitto, utenze e altro, però poi integriamo grazie al 5XMille, ad attività di autofinanziamento e donazioni di privati».

«La Casa Famiglia – sottolinea Nazzareno Coppola – è un pezzo dell’associazione Progetto Famiglia che dal 1996 è impegnato a favore di tutti quei minori che vivono in serio stato di abbandono e a sostegno di famiglie disagiate, molte delle quali anche del territorio imperiese. Di rilevanza è l’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema dell’affido familiare. E al riguardo, noi come associazione facciamo interventi nelle scuole parlando ai bambini di accoglienza e condivisione e sostenendo le famiglie affidatarie attraverso gruppi di aiuto, oltre a organizzare corsi sull’affido familiare per genitori e operatori. Di cosa abbiamo bisogno? Di persone», conclude sorridendo il presidente.