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“Tenda bis”: lavori a passo lento, la denuncia dei 5 Stelle

4 febbraio 2018 | 08:38
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“Tenda bis”: lavori a passo lento, la denuncia dei 5 Stelle

Si lamentano anche i comuni lato francese e lato italiano con un documento-denuncia

Ventimiglia. I lavori per la realizzazione del “Tenda Bis” vanno avanti ma col freno a mano tirato. Dal 2012 ad oggi solo il 25% dell’opera è stato realizzato.

A rallentare l’opera è stata una serie di ritardi accumulati da parte della ditta appaltatrice, tanto evidenti da aver convinto l’Anas a porre una data di massima superata la quale si andrà in contro alla risoluzione per inadempienza contrattuale. Per ammissione della stessa Anas non è stato il sequestro a frenare il cantiere.

La questione è diventato anche un argomento spinoso e molto dibattuto tra i politici. I 5 Stelle, con la deputata Fabiana Dadone e il consigliere regionale del Piemonte Mauro Campo lo hanno detto chiaramente: “Il Tenda bis è un’opera che non si concluderà probabilmente mai in tempi ragionevoli. Un capolavoro al contrario di centrodestra e centrosinistra che in questi anni si sono alternati al Governo ed in Regione. Tra l’altro pare non sia stato rispettato il contratto ma non sono neppure stati eseguiti i tre interventi richiesti da Anas in seguito alle perizie effettuate dalla Procura: drenaggio delle infiltrazioni dell’acqua nella galleria, asportazione dei cumuli di anidriti, sistemazione dei vuoti nel calcestruzzo della volta della nuova galleria”.

I 5 Stelle fanno rilevare anche che “non è stato fatto praticamente nulla e risulta che sia stato realizzato solo meno del 25% dei lavori previsti per l’opera. Al punto che avvicinandoci all’ultimo anno del settennio previsto dal progetto per la realizzazione, non si é neppure vicini a terminare la nuova galleria, spazzando via qualsiasi ipotesi di riuscire ad usare almeno una singola nuova canna per superare i disperanti problemi del transito a senso unico alternato attraverso il vecchio tunnel. L’ipotesi che è stata prefigurata oggi quindi é quella di proporre l’appalto tal quale alla seconda e poi alla terza ditta che parteciparono a suo tempo alla gara, oppure, se nessuna delle due accettasse, di ricominciare tutto da capo. Viene spontaneo chiedersi chi potrebbe accettare di subentrare oggi e concludere l’opera ai costi previsti con grande ribasso nel 2012, perlopiù decurtati di quel 23% già realizzato ma da mettere a posto. Insomma un pasticcio catastrofico, a cui si aggiunge la complicazione dell’internazionalità del progetto, che imporrà a qualsiasi futura evoluzione che non sia quella del completamento del progetto attuale di passare dalla rinegoziazione tra Italia e Francia allungando rendendo i tempi lunghissimi. A nostro avviso esiste oggi una sola parziale soluzione perseguibile nel breve periodo, su cui la politica deve investire tutte le sue forze: la ferrovia. Il nuovo accordo con la Francia per il ripristino ed il rilancio della Cuneo-Ventimiglia-Nizza, fino ad oggi perseguito con scarso entusiasmo dal livello statale, deve essere approvato quanto prima, la linea potenziata con servizio passeggeri, merci e navetta per le auto, come ai tempi del suo storico ripristino, nel 1979”.

Tra l’altro anche i comuni lato francese e lato italiano hanno presentato un documento che denuncia la gravità della situazione.