Taggia, stop alla concessione degli spazi pubblici a gruppi neofascisti: unanimità del Consiglio

16 febbraio 2018 | 19:15
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Taggia, stop alla concessione degli spazi pubblici a gruppi neofascisti: unanimità del Consiglio
Taggia, stop alla concessione degli spazi pubblici a gruppi neofascisti: unanimità del Consiglio
Taggia, stop alla concessione degli spazi pubblici a gruppi neofascisti: unanimità del Consiglio

All’ordine del giorno anche l’elezione di Laura Cane a presidente. Sulla pratica il gruppo “Il passo giusto” è uscito dall’aula

Taggia. Arriva il via libera all’unanimità del consiglio comunale alla mozione per la “defascistizzazione” del Comune, presentata dal consigliere di opposizione Luca Napoli (Il passo giusto) che ha fatto propria la proposta dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia.

Il regolamento per la concessione di sale e suolo pubblico, a seguito di una sintesi raggiunta nell’assise, sarà modificato con l’inserimento di una previsione che subordina la concessione degli spazi a una dichiarazione di non appartenenza ai movimenti di diretta o indiretta ispirazione fascista.

Altro punto importante e “storico” è stato l’elezione di Laura Cane a primo presidente del consiglio comunale. La minoranza del gruppo “Il passo giusto”, che ha sempre ritenuto superflua e inutile l’istituzione della carica, è uscita dall’aula rinunciando alla vice-presidenza, finita in capo all’altro consigliere di opposizione Andrea Nigro (Un Comune in Movimento) per il solo suo voto (la maggioranza si è astenuta).

L’incarico prevede un compenso annuo di 2600€ e serve ad aiutare il sindaco nella gestione dei consigli e nei rapporti con gli altri consiglieri. La spesa sarà in larga parte coperta, come anticipato dal primo cittadino durante la discussione, dal taglio alle indennità di trasferimento degli amministratori inserito nel bilancio di previsione.

Gli altri punti all’ordine del giorno sono stati la proroga del termine annuale del pagamento dell’imposta sulla pubblicità e la tassa del suolo pubblico, decisa per dare tempo tecnico alla società che ha vinto la gara – una riunione temporanea di imprese della quale fa parte anche la sanremese Abaco – di subenentrare nella gestione del servizio.

Infine è stata votata la modifica dello statuto di Secom: un necessario adeguamento al decreto legge Madia sulle partecipate.