Iniziato ad Arezzo il processo per la morte di Martina Rossi, Verdone citato come teste





I genitori della ragazza abitano a Imperia
È iniziato in tribunale ad Arezzo il processo per la morte della studentessa genovese Martina Rossi con i genitori di Imperia (Franca e Bruno Rossi) morta dopo essere precipitata dal balcone del sesto piano dell’hotel Sant’Ana a Palma de Majorana. Una tragedia che si è consumata il 3 agosto 2011.
Sul banco degli imputati, davanti al collegio presieduto dal giudice Angela Avila, vi sono Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, entrambi 27enni di Castiglion Fibocchi. Devono rispondere entrambi di morte come conseguenza di altro delitto.
In sostanza l’accusa sostiene che la ragazza stava fuggendo a un tentativo di violenza sessuale da parte dei due giovani quando precipitò dal balcone.
L’udienza odierna è stata dedicata alle questioni tecniche. In particolare sono state presentate le eccezioni da parte dei avvocati difensori dei due giovani (Tiberio Baroni e Stefano Buricchi) e quindi presentata la lista dei testimoni. Tra questi la difesa ha indicato anche il regista e attore Carlo Verdone, per l’analogia da lui riscontrata tra un suo film, “Viaggi di Nozze” e il presunto suicidio di Martina: la difesa sostiene che la ventenne si tolse la vita.
Il procuratore Roberto Rossi, pm in aula, si è opposto alla citazione come teste di Verdone. Anche la parte civile sostenuta da Luca Fanfani e Stefano Savi, si opporrà alla citazione del regista attore romano. Il processo entrerà nel vivo il prossimo 27 marzo.