E’ morto a soli 38 anni il giornalista Valerio Venturi, originario di Ospedaletti

9 febbraio 2018 | 17:42
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E’ morto a soli 38 anni il giornalista Valerio Venturi, originario di Ospedaletti

E’ stato tra i firmatari dell’atto costitutivo del Centro Stan Kenton di Sanremo

Gessate. E’ mancato, portato via da un male incurabile a soli 38 anni, il giornalista Valerio Venturi. Originario di Ospedaletti, da tempo si era trasferito nella cittadina brianzola dove ricopriva il ruolo di consigliere comunale. Lascia la moglie e due figli piccoli.

E’ stato tra i firmatari dell’atto costitutivo del Centro Stan Kenton di Sanremo, fondatore insieme a Freddy Colt della testata di cultura musicale “The Mellophonium” di cui era direttore responsabile. Giornalista professionista, Dottore in storia e critica delle arti con una tesi sulla musica da film, ha collaborato con numerose testate italiane, tra le quali “Panorama”, “Vanity Fair”, “Il fatto quotidiano”, “Il Secolo XIX”, “Liberazione”, “Liberal” e altre. Dopo aver pubblicato diversi libri di carattere saggistico e di critica musicale lo scorso dicembre era uscito il suo primo romanzo “Scheda bianca” edito da Lo Studiolo. Nel 2011 aveva ricevuto il premio Agrofarma per il giornalismo dalla Fondazione “Umberto Veronesi”.

Per uno strano scherzo del destino è venuto a mancare nei giorni del Festival, lui che nel 2001 aveva calcato il palco dell’Ariston affiancando, come chitarrista, la star internazionale Ronan Keating. È stato inoltre il primo presidente dell’Accademia della Pigna e tra i fondatori della Cooperativa CMC, Collegio Musici & Cerimonieri, nonché il capo-ufficio stampa KIP che oggi si trova nella difficile situazione di commemorarne la scomparsa.

Una delegazione del Centro Studi Stan Kenton e del gruppo editoriale “The Mellophonium” presenzierà domani alle esequie religiose che si terranno a Gessate.
Freddy Colt, i membri del Consiglio Direttivo e i membri tutti del Centro Kenton ricordano Valerio: “Con immensa gratitudine per la sua generosità, la sua competenza, la sua fedeltà e per il coraggio con cui ha affrontato l’ultima battaglia della sua breve vita. Da guerriero dello Spirito”.