Bilancio in perdita per Carige, nel 2017 ha chiuso a – 380 milioni

Fiorentino: “Con riduzione dei crediti deteriorati e target raggiunti in anticipo riapriremo dialogo con Bce, noi penalizzati”
Liguria. Carige ha chiuso il 2017 con una perdita netta di 380,5 milioni di euro a seguito di svalutazioni per 738 milioni. Questo pomeriggio nella sede dell’istituto di credito sono stati presentati i risultati preliminari consolidati al 31 dicembre, approvati dal consiglio di amministrazione.
Viene indicato un coefficiente patrimoniale Cet1 al 12,4%, grazie – si legge in una nota della banca – al successo del rafforzamento patrimoniale di oltre 1 miliardo di euro (544 milioni con l’aumento di capitale), mentre il rapporto tra crediti deteriorati e impieghi (Npe Ratio) si è assestato al 17,1%, con l’obiettivo di scendere al di sotto del 10% entro la fine dell’anno.
“Con questo tipo di dati – ha spiegato l’amministratore delegato di Carige Paolo Fiorentino – e con le prospettive che abbiamo sui non productive loans, abbiamo l’obbiettivo di reinserirci nella dialettica con la Bce per riavere indietro ciò per cui siamo stati penalizzati fortemente”.
In esecuzione degli obiettivi di riduzione del rischio del piano industraile, la Banca ha perfezionato il deconsolidamento di 2,2 miliardi di euro per i Gbv (gross book value) di sofferenze tramite due operazioni distinte: una cartolarizzazione assistita da garanzia dello Stato (“GACS”) per circa €940 milioni e la cessione di un portafoglio di €1,2 miliardi GBV finalizzata a dicembre a Credito Fondiario.
Entro il 2018 – affermano i vertici della banca – lo stock complessivo di credito deteriorato netto è previsto attestarsi a 1,5 miliardi di euro (€2,6 miliardi GBV), ben al di sotto dei target BCE per il 2018 (€4,6 miliardi GBV) e il 2019 (€3,7 miliardi GBV) e con un NPE ratio netto atteso inferiore al 10% (9,5%).