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Arredo urbano: un’occasione per dare alle nostre città funzione ed estetica

23 febbraio 2018 | 09:29
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Arredo urbano: un’occasione per dare alle nostre città funzione ed estetica

Molte volte nei centri urbani si assiste a una disseminazione incontrollata di oggetti nelle strade

L’arredo urbano, pur non essendo di particolare interesse generale e non goda di grandi attenzioni, ha, per la verità, un ruolo fondamentale per la qualità della città.

Molte volte nei centri urbani si assiste a una disseminazione incontrollata di oggetti nelle strade poco integrati tra aspetti estetici e funzionali, non legati da un progetto d’insieme. Sarebbe invece opportuno che estetica e funzionalità fossero obiettivi imprescindibili dell’arredo urbano.

Partendo dal valore assoluto che storia e arte rivestono in molte città, dovremmo riuscire nella doppia operazione di preservare e guardare al futuro attraverso una progettazione consapevole, ricercando il giusto compromesso tra passato e modernità, indispensabile per far parlare gli spazi, le realtà culturali, sociali ed economiche, che riescono in questo dialogo, a sorprenderci e ad arrivare a risultati spesso impensati in origine.

Mi piace ricordare come anche il “verde urbano” assuma in fase progettuale una rilevanza strategica quale elemento necessario a ridare identità e connotazione alla città, complementare e integrato nella trama dello spazio urbano fisico e sociale.

E’ importante allora porre l’attenzione e la dovuta integrazione aun piano generale che comprenda sia l’arredo urbano che il “verde urbano” andando a costruire, laddove ce n’è bisogno, quella che potremmo definire l’identità di una città e del suo territorio. E’ quindi necessario iniziare a pensare alla progettazione dell’arredo urbano come ad un insieme di elementi che dalle fioriere alle panchine, dai dissuasori ai cestini per la raccolta svolgono una funzione precisa all’interno dello spazio vissuto. Molto spesso si notano realtà urbane nella quale questi oggetti sono pura disseminazione incontrollata, mentre, potrebbero e dovrebbero essere occasione di riflessione per ridisegnare e caratterizzare quartieri e parti di città.

Non sarò di certo io a dare la ricetta per una progettazione consapevole, integrata attraverso un’analisi di fondo della città e dell’evoluzione storica del tessuto urbano, studiando le fasce di età, la tipologia sociale. Il tutto mirato a creare linee di intervento differenziate pur perseguendo lo stesso fine. L’obiettivo di una progettazione rivolta all’arredo urbano è di creare uno spazio votato all’aggregazione, andando a recuperare e valorizzare una porzione di territorio, un bene storico, valorizzando il tessuto urbano nel suo insieme con l’obiettivo di ridefinire positivamente l’identità. In questo modo le persone saranno invogliate a fruire, scoprire, conoscere; si fermeranno con piacere in una piazzetta, magari trasformata a misura d’uomo con l’inserimento, come detto, di verde urbano, arredi e un corretto utilizzo dell’illuminazione.

Diciamo basta ai “non luoghi” citati dall’antropologo Marc Augé e crediamo davvero che l’importanza di una buona e consapevole progettazione da parte delle figure professionali incaricate sia elemento fondamentale per creare un “luogo” capace di riportare: “identità” del territorio, “relazione” degli individui e “storia” mantenendo le radici in chi lo abita e lo vive quotidianamente.

“D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda” (Italo Calvino, Le città invisibili, 1972)

Paolo Tonelli

www.paolotonelli.com

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