Antibes, al delfinario di Marineland c’è Wikie: l’orca che parla inglese

Può ripetere: “Hello”, “Bye bye”, “one, two, three” o “Amy”, il nome di uno dei suoi familiari
Antibes. Sembra un film di fantascienza ma è vero. Vari ricercatori sono riusciti a far ripetere diverse parole della lingua inglese a Wikie, un’orca del delfinario di Marineland. I risultati dello studio sono stati pubblicati ieri, mercoledì 31 gennaio, sulla rivista britannica “Proceedings of the Royal Society B.”
Secondo quanto riportato su Nice Matin, gli scienziati hanno potuto sperimentare la straordinaria esperienza di sentir dire all’orca “Bye bye” o “Hello”.
“Ci aspettavamo imitazioni riconoscibili che Wikie avrebbe copiato il tono, la melodia del suono o il ritmo delle sillabe, ma non ci aspettavamo una buona imitazione”, ha dichiarato Jose Abramson, uno dei ricercatori , dell’Università Complutense di Madrid, coautore di uno studio pubblicato ieri.
“Marineland è lieta di vedere che uno studio scientifico condotto nel parco per diversi anni dall’Università di Madrid e da St Andrews, ha portato a primi risultati senza precedenti – hanno spiegato quelli di Marineland al quotidiano nizzardo – Questo studio, supervisionato dal personale parco , basato sulla totale collaborazione degli animali ci spiega anche perché i diversi gruppi di orche hanno dialetti distinti: sono il risultato di imitazioni. Le orche lo hanno preso come un gioco e la ricerca sta progredendo! “.
Il lavoro precedente aveva già dimostrato che le orche potevano imitare altre orche o delfini. E si sapeva anche che usano dialetti diversi a seconda del gruppo a cui appartengono, segno di un diverso apprendimento.
“L’anatomia vocale delle orche, e più in generale quella di tutti i cetacei, è totalmente diversa da quella degli umani”, dice il ricercatore. Il fatto di poter copiare il vocabolario umano, molto diverso dal loro repertorio naturale, mostra la portata della loro capacità di imitare.
La femmina Wikie ora ha diverse parole (più o meno pronunciate) nel suo repertorio. Può ripetere: “Hello”, “Bye bye”, “one, two, three” o “Amy”, il nome di uno dei suoi familiari. Questa impresa dimostra che l’animale ha “la capacità di apprendere socialmente dagli altri”.