Ventimiglia, la protesta delle mamme: “Vogliamo la nostra scuola”. Incontro con il sindaco a porte chiuse

29 gennaio 2018 | 11:27
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Ventimiglia, la protesta delle mamme: “Vogliamo la nostra scuola”. Incontro con il sindaco a porte chiuse
Ventimiglia, la protesta delle mamme: “Vogliamo la nostra scuola”. Incontro con il sindaco a porte chiuse
Ventimiglia, la protesta delle mamme: “Vogliamo la nostra scuola”. Incontro con il sindaco a porte chiuse
Ventimiglia, la protesta delle mamme: “Vogliamo la nostra scuola”. Incontro con il sindaco a porte chiuse

Le mamme: “Noi non ci arrendiamo: la settimana prossima saremo di nuovo qui: vogliamo garanzie”

Ventimiglia. Sono partiti agguerriti per chiedere che la scuola del centro storico non chiuda: una sessantina di genitori, tra cui molte mamme, hanno sfilato in corteo partendo da piazza Lascaris, davanti alle scuole Cavour, per raggiungere il palazzo comunale dove una loro delegazione ha incontrato il sindaco Enrico Ioculano.

Un incontro teso, quello tra le mamme che chiedono con fermezza la riapertura della scuola dopo i lavori per la messa in sicurezza, e il primo cittadino che per l’incolumità degli studenti ha deciso di trasferirli in altri plessi scolastici della città di confine.

“Il sindaco ci ha detto che ora dovrà valutare, che attende i preventivi, che ci vogliono oltre 500mila euro per i solai e l’ammortamento sismico”, ha dichiarato Domenica Zagari, presente all’incontro, “Ci ha detto che lui ci mette la faccia e che ci garantisce che non toglierà la scuola da Ventimiglia Alta”. “Ma non è finita qui”, aggiunge la donna, “Noi non ci arrendiamo: la settimana prossima saremo di nuovo qui: vogliamo garanzie”.

I problemi sono iniziati quando, a seguito di una perizia e della relazione dell’ufficio tecnico comunale, l’amministrazione ha deciso di chiudere, almeno temporaneamente, la scuola Cavour, che necessita interventi importanti per tornare ad essere sicura. La notizia del trasferimento dei figli, a metà dell’anno scolastico, ha fatto infuriare i genitori che ora chiedono da una parte una scuola sicura per i propri bambini e dall’altra la garanzia che la scuola non verrà spostata dal centro storico, trattandosi di un servizio indispensabile per tante famiglie.

Per questo motivo, i genitori sono pronti a continuare a scendere in piazza.