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“Trafficanti di anime”, sgominata banda di passeur attiva tra le province di Cuneo, Imperia e Torino

25 gennaio 2018 | 12:22
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“Trafficanti di anime”, sgominata banda di passeur attiva tra le province di Cuneo, Imperia e Torino

Il sodalizio criminale è composto da soggetti originari della Costa d’Avorio e del Mali

Cuneo. È stata denominata “Trafficanti di anime” l’operazione portata a termine nei giorni scorsi dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Borgo San Dalmazzo che ha consentito di sgominare un sodalizio criminale composto da soggetti originari della Costa d’Avorio e del Mali. Sono tutti ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento in concorso dell’immigrazione clandestina. Con l’impiego di circa 30 carabinieri del Comando provinciale nelle province di Cuneo, Torino ed Imperia è stata data esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip Emanuela Dufour del tribunale di Cuneo su richiesta del Pm che ha coordinato le indagini: Chiara Canepa.

Gli arrestati – secondo la ricostruzione degli inquirenti – reclutavano come autisti altre persone, organizzando e pianificando veri e propri viaggi da Torino con destinazione Francia per consentire a cittadini extracomunitari, privi di regolare permesso di soggiorno in Italia, di abbandonare il territorio nazionale ed accedere clandestinamente oltralpe, dietro un cospicuo corrispettivo in denaro. I malcapitati erano costretti a viaggiare in condizioni disumane.

Le indagini, che hanno avuto inizio proprio da alcuni controlli svolti al confine con la Francia, nei pressi del Colle della Maddalena, nei primi giorni dell’anno 2017, hanno consentito di far luce nel tempo su una vera e propria organizzazione con base operativa a Torino. Secondo quanto emerso dalle indagini, durante tali viaggi i passeggeri erano costretti a condividere spazi ridotti, all’interno di autovetture o minivan con altre decine di loro connazionali e con la speranza di poter varcare il confine italiano eludendo i controlli su strada. Gli accertamenti investigativi, attuati attraverso sofisticate attività tecniche e servizi di osservazione e controllo, sono stati svolti anche grazie alla collaborazione della “police nationale” francese coordinata dalla Procura di Lione che, a seguito di rogatoria internazionale richiesta dalla Procura di Cuneo, ha fornito elementi utili per dimostrare il notevole flusso di denaro che intercorreva tra i passeggeri e gli indagati, accertando inoltre numerosi viaggi effettuati anche durante il 2016. È stato così possibile dimostrare che i passaggi dall’Italia alla Francia (circa 200) sono stati eseguiti attraverso il territorio della provincia di Cuneo sia per mezzo di autoveicoli, sia con passaggi in treno, nascondendo gli stranieri in piccoli nascondigli dei convogli ferroviari: tale ultima modalità di trasferimento è stata adottata, secondo quanto si è potuto ricostruire nel corso delle indagini, quando sono aumentati i controlli su strada delle Forze dell’Ordine.

Nel corso delle investigazioni sono stati eseguiti anche gli arresti in flagranza di due autisti incaricati di condurre i migranti in territorio francese, in un luogo prestabilito, per poi fare rientro in Italia. Gli arrestati, attualmente reclusi presso la casa circondariale di Cuneo, sono un 28enne della Costa d’Avorio, un trentenne del Mali, un 22enne e un 24enne originari della Costa d’Avorio.
Risultano essere ancora irreperibili due latitanti, raggiunti dal provvedimento restrittivo, ancora attivamente ricercati dai carabinieri.