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Sottoposta a processo l’attivista Martine Landry, la solidarietà di Amnesty International Liguria

5 gennaio 2018 | 13:19
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Sottoposta a processo l’attivista Martine Landry, la solidarietà di Amnesty International Liguria

Il 28 luglio 2017 aveva accompagnato due minori della Guinea sul confine Italia/Francia

Liguria. Amnesty International Circoscrizione Liguria esprime solidarietà nei confronti di Martine Landry, attivista di Amnesty International Francia, che sarà sottoposta a processo, questo 8 gennaio, con l’accusa di délit de solidarité, rischiando fino a 5 anni di carcere e 30.000 euro di multa.

Martine è attivista in Amnesty France sin dal 2002 e opera perché i diritti dei migranti, in questo caso minorenni, siano rispettati e al momento sta seguendo una missione di osservazione sulla questione di migranti e rifugiati alla frontiera franco-italiana per Amnesty, missione in cui è anche coinvolta Amnesty Liguria, nell’interesse della tutela dei diritti dei migranti e rifugiati. Il 28 luglio 2017, la polizia italiana ha rinviato a piedi due minori stranieri non accompagnati verso la Francia. Martine Landry li ha incontrati alla frontiera di Mentone/Ventimiglia, lato francese, per riaccompagnarli alla polizia di frontiera (PAF), avendo con sé i documenti che testimoniavano la domanda di presa in carico da parte dell’Aide sociale à l’enfance (ASE). I due minori, quindicenni provenienti dalla Guinea, sono stati, in seguito, presi in carico dall’ASE. Il 31 luglio Martine Landry è stata convocata alla PAF di Mentone per essere interrogata rispetto al trasferimento di 11 migranti. Lo stesso giorno le è stata inviata una convocazione per un’audizione il 2 agosto, il giorno dopo ha ricevuto una convocazione da parte del Tribunal Correctionel di Nizza per l’udienza dell’8 gennaio 2018. Sarà giudicata per aver facilitato l’entrata di due minori stranieri in situazione irregolare.

La criminalizzazione della solidarietà non è un percorso accettabile e assieme ad Amnesty France si auspica che questo processo sia l’occasione per il governo francese di modificare una legislazione che permette, come in questa occasione, di criminalizzare l’aiuto della cittadinanza nei confronti di migranti e rifugiati. Alla frontiera francese i minori non accompagnati non sono considerati sulla base della loro particolare condizione di vulnerabilità. I minori sono respinti come gli adulti, in maniera sommaria e senza possibilità di esercitare i loro diritti, né di essere accompagnati. Si auspica che la polizia di frontiera, italiana e francese, prenda in considerazione la delicata situazione dei migranti e rifugiati minorenni non accompagnati alla frontiera e il fatto che abbiano bisogno di un diverso trattamento rispetto agli adulti. Esponenti di Amnesty Liguria saranno presenti all’udienza dell’8 gennaio per esprimere solidarietà alla collega e amica Martine Landry“-come scrive Paolo Bensi, responsabile della circoscrizione Liguria di Amnesty International.