Sanremo, dalla villa rapinata alla villa sequestrata: due anni di storia criminale della famiglia Rinaldi

16 gennaio 2018 | 10:21
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L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza, parte dal presupposto che il tenore di vita della famiglia Rinaldi non sia sostenibile con le attività lavorative dichiarate

Sanremo. Tutto era iniziato in quella villa di via Firenze nella frazione collinare di Poggio, oggi sequestrata e passata al setaccio dagli agenti della Mobile di Imperia e dall’unità cinofila della Guardia di Finanza. Era la sera del 24 luglio del 2016 quando, Mario Mistretta e Marcello Marini, entrambi sanremesi, avevano rapinato, pistola e spray urticante alla mano, l’abitazione, con il padrone di casa (Giuseppe Rinaldi detto “Tacchino”) assente in qui momenti, legandogli la moglie. Il bottino è stato stimato in circa 30 mila euro tra gioielli e denaro.

Dalle indagini che partirono con quell’episodio era poi nata l’operazione di polizia denominata “Rebound”, fatta di investigazioni complesse e intercettazioni telefoniche che subito avevano permesso di arrestare il corriere Enzo Trombini (il 7 luglio 2016 a Imperia) mentre trasportava 20 chili di marijuana e 3 etti cocaina. Apparteneva sempre al gruppo collegato ai Rinaldi, composto da Matteo, Luca e Giuseppe, figli e padre, commercianti,tutti finiti in carcere a fine settembre 2016, su richiesta della Procura della Repubblica d’Imperia. In particolare Matteo, 25 anni e Giuseppe, 53 anni, avevano numerosi precedenti penali. Luca, appena 18enne, è incensurato. Nella sua abitazione era stata effettuata una perquisizione ed erano finiti sotto sequestro altri tre chili di marijuana e hashish. Nelle sue disponibilità c’erano anche 10 mila euro in contanti, ma altro denaro era stato sequestrato anche al padre e al fratello. Altre piantine di marijuana erano state rinvenute nell’appartamento dei nonni di Luca e Matteo Rinaldi.

Molte perquisizioni erano state effettuate con l’ausilio del nucleo cinofilo della guardia di finanza. Sequestrata anche una pistola con colpo in canna che era stata utilizzata per compiere la rapina di giugno 2016 al Poggio, alla periferia della città dei fiori. Ed è prprorio questa villa che oggi è finita sotto sequestro, insieme a circa 300 mila euro in contanti,due automobili e un maxi scooter. Sequestrati anche gioielli, che fanno salire il valore totale del sequestro ad oltre un milione di euro. L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza, parte dal presupposto che il tenore di vita della famiglia Rinaldi non sia sostenibile con le attività lavorative dichiarate.