Sanremo, alla scoperta di R24Radio: la nuova emittente della provincia di Imperia

21 gennaio 2018 | 11:29
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Sanremo, alla scoperta di R24Radio: la nuova emittente della provincia di Imperia
Sanremo, alla scoperta di R24Radio: la nuova emittente della provincia di Imperia
Sanremo, alla scoperta di R24Radio: la nuova emittente della provincia di Imperia
Sanremo, alla scoperta di R24Radio: la nuova emittente della provincia di Imperia

Si può ascoltare anche a Monaco in FM 106.0. Poi a Ventimiglia e Bordighera 94.0, Sanremo 88.8 e Imperia 97.0

Sanremo. Pochi giorni fa è nata R24Radio, la nuova radio della provincia di Imperia. Ad onor del vero la si può ascoltare da Monaco fino ad Albenga. Le radio, come gli altri media, sono in continua evoluzione. Per questo motivo la nuova emittente ha qualcosa di diverso da quelle già presenti sul territorio: collabora con la testata giornalistica online Riviera24.it, portando avanti quindi un progetto del tutto innovativo.

Per scoprire tutti dettagli abbiamo intervistato la direttrice artistica Giusy Di Martino (doppiatrice e speaker) : “R24 Radio è nata sull’idea di creare una radio diversa dalle altre, con la quale diffondere notizie locali e musica. Il nostro intento è quello di entrare nella quotidianità degli ascoltatori, senza però essere invadenti.

Vogliamo accompagnare la giornata degli spettatori senza essere assillanti. Stiamo cercando di avvicinarci con delicatezza e di instaurare un rapporto di fiducia reciproca. Vogliamo anche renderli partecipi, farli protagonisti di questo programma, proprio perché per noi è importante entrare in contatto con l’ascoltatore.

Vorremmo che interagissero con noi, in modo da dare voce al loro pensiero – continua la direttrice artistica di R24Radio – e raccogliere degli spunti. Abbiamo preso la palla al balzo quando, pensando a dove far nascere la sede, ci è stata proposta la redazione e quindi la spinta con Riviera24.it.

Giornale web e radio nella stessa location, vuol dire favorire il passaggio immediato di informazioni tra le due redazioni. Siamo ovviamente ancora all’inizio e puntiamo a svilupparci lentamente e senza fretta, partendo dalle informazioni più rilevanti per poi ampliarci sempre di più: medicina, animali, ambiente (sono alcune delle rubriche alle quali stiamo lavorando).”

Qual è stata la fase più delicata di questo progetto?

La fase più consistente è stata quella della progettazione, dato che dovevamo ancora organizzare le idee assieme a Fabio De Matteis – direttore generale della piattaforma – e Renzo Balbo – direttore giornalistico. Non ci aspettavamo questo feedback da parte del pubblico, cosa che ci ha sorpreso, proprio perchè miravamo a svilupparci lentamente.

La nostra professione è molto gratificante, specialmente se si creano rapporti come quelli che si sono creati nella redazione: ci sentiamo un po’come una grande famiglia e ciò non fa altro che migliorare la qualità dei nostri contenuti.”

Qualche accenno storico. La radio di Guglielmo Marconi sbarcò in Italia nel 1924 come propaganda politica utilizzata dal regime. Mezzo per la comunicazione di notizie più specializzate e innovative rispetto alla televisione poi, successivamente divenne anche un emblema della libertà dei giovani.

Oggi è diventata un valore da preservare, perché con l’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione come tv, computer e cellulari sta perdendo il suo appeal e unirla ai giornali web è un’idea vincente per farla tornare agli albori e per fargli riacquistare visibilità. Con il tempo e il progresso è cambiato non solo il modo di recepire le notizie ma anche, da parte delle redazioni e delle stazioni, di trasmetterle.

A partire dall’ introduzione delle telefonate in diretta alla fine degli anni Settanta, in modo sempre più massiccio con l’avvento delle radio private l’ascoltatore può intervenire nella trasmissione, fare richieste ed interagire coi personaggi della radio.

Nelle radio di informazione e musica come R24Radio sono presenti i notiziari spot di pochi minuti, aggiornati ogni ora.

(Articolo scritto dalla redazione con la collaborazione di Elisabetta Mazzocchetti e Simone Altobelli dell’Istituto C. Amoretti – Sanremo)