Piscina di Imperia chiusa, la Rari “sotto processo” in commissione di vigilanza

La minoranza preannuncia istanze di fuoco sulla Cascione sotto chiave
Imperia. Rari Nantes “sotto processo” per il caso pseudomonas. Stamane in Comune si è riunita la commissione di vigilanza ed è stato Maurizio D’Angelo, membro del direttivo della Rari Nantes, ad illustrare quanto accaduto la settimana scorsa alla piscina Cascione, chiusa prima dalla procura (poi dissequestrata ndr) e quindi da un’ordinanza del sindaco Carlo Capacci tutt’ora in vigore.
“D’Angelo ci ha spiegato, su nostra esplicita richiesta, quanto è stato fatto finora dalla società che come noto ha in gestione l’impianto natatorio – ha spiegato il sindaco – Non siamo noi comunque a decidere se riaprire o tenere chiusa la piscina. Attendiamo il responso delle analisi biologiche da parte dell’Asl e solo allora potremmo revocare l’ordinanza che è di tipo cautelare”.
Gianfranco Grosso di Imperia Bene Comune ha chiesto che vengano effettuati sopralluoghi e verifiche in contraddittorio con quelli eseguiti dalla Rari Nantes dopo che da parte dei tecnici erano puntualmente arrivate risposte rassicuranti. Al rinnovo di contratto stipulato tra Comune e Rari nel 2014, la società, in base al “business plan”, si era impegnata ogni anno a investire 95 mila euro in lavori migliorativi. “Ho preteso che quei lavori fossero dimostrati sia dal punto di vista documentale che pratico. Le relazioni da parte degli uffici tecnici competenti erano risultate sempre positive”.
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