Piscina Imperia, avvocato Rari Nantes chiede mantenimento del sequestro preventivo delle docce per terminare bonifica
Difesa affidata all’avvocato Mario Leone
Imperia. Mantenimento del sequestro preventivo nei locali doccia (uomini, donna e disabili) sino alla conclusione della bonifica e restituzione della rimanente struttura alla Asd Rari Nantes Imperia in modo da consentire “alla popolazione di accedervi per la normale attività sportiva, essenziale per la città di Imperia”: è questa la richiesta formulata dall’avvocato Mario Leone, in rappresentanza e difesa della società ASD Rari Nantes che gestisce la piscina comunale “Felice Cascione”, al centro di un’inchiesta della Procura.
La relazione prodotta dalla difesa nell’istanza di dissequestro presenta un quadro diametralmente opposto a quello messo in risalto dal procuratore aggiunto Grazia Pradella e dal vice Francesca Sussarellu, che nella giornata di martedì avevano disposto il sequestro della struttura comunale per scongiurare possibili casi di contagio da legionella pneumophila, batterio rinvenuto in quantità notevolmente superiori alla soglia massima consentita, ipotizzando il reato di disastro ambientale colposo a carico di ignoti: reato non ravvisato dal gip Massimiliano Rainieri che oggi ha disposto il dissequestro della piscina.
“L’attività posta in essere dalla Rari Nantes non può certo considerarsi “abusiva” e nemmeno la rilevanza dei fatti contestati è tale per gravità ed estensione da poterli considerare un “disastro””, si legge nell’istanza presentata dal legale della società sportiva, “Il provvedimento cautelare è stato emesso sulla base di presupposti forniti principalmente dalla relazione dell’ARPAL non conformi alla reali situazione in cui versa l’impianto natatorio e come lo stesso viene gestito dalla società, ingenerando così ulteriore confusione nella vicenda”.
E ancora. “Contrariamente a quanto è dato leggere nel provvedimento cautelare, vengono effettuati annualmente nella piscina comunale molti interventi di manutenzione dell’impianto”. Mentre nella relazione presentata dalla Procura si fa riferimento a contratti di pulizia mai stipulati, la Rari Nantes specifica che “è destinato alla pulizia delle tribune, degli spogliatoi e dei locali in genere un dipendente a tempo pieno, come da contratto di lavoro subordinato annuale (sempre prorogato) del 1 ottobre 2016”.
A questo si va ad aggiungere “come accade normalmente nelle piscine”, l’intervento di pulizia a bordo vasca assicurato dai “3 bagnini dipendenti della Rari Nantes i quali la effettuano con prodotti specifici messi a loro disposizione e ritenuti congrui dalla stessa ARPAL”.
Per quanto riguarda le piastrelle staccate, la difesa sottolinea come “effettivamente nei giorni scorsi vi era stato qualche distacco, ma era già stata prevista l’immediata riparazione”.
“Assolutamente personale e priva di riscontri”, invece, sarebbe l’affermazione secondo la quale l’igienizzazione della piscina non è consentita a causa della mancanza temporanea delle piastrelle.