Piscina di Imperia sequestrata, nel mirino anche la commissione di vigilanza?
L’indagine aperta dalla procura potrebbe riservare importanti sviluppi
Imperia. Tra i compiti demandati alla commissione di vigilanza del Comune di Imperia per il corretto funzionamento della piscina c’è anche la quotidiana pulizia di tutti i locali e delle vasche. Ed è proprio su questo aspetto che si sono concentrate le indagini della magistratura di Imperia.
E’ stato aperto un fascicolo con un’ipotesi di reato ben precisa: disastro ambientale. Non vi sono persone indagate, almeno per ora. Ma è chiaro che l’inchiesta, essendo anche alle battute iniziali, potrebbe riservare interessanti sviluppi.
Nel mirino potrebbe finire anche la commissione di vigilanza del Comune? E’ lecito ipotizzarlo. Di fatto, come già sottolineato più volte, il Comune eroga ogni anno 350 mila euro e la commissione deve controllare non solo il corretto andamento della gestione dell’impianto natatorio, ma anche i costi ricavi dell’impianto e i servizi accessori della struttura, quindi il pieno rispetto della convenzione tra Rari e Comune, quindi la regolare manutenzione e funzionalità delle attrezzature, il pieno rispetto delle disposizioni vigenti in materia di pubblica sicurezza ed utilizzo degli impianti e appunto la pulizia di tutti i locali e delle vasche. E’ stato fatto tutto ciò? Lo si saprà nel corso delle indagini e dopo il clamoroso sequestro della piscina che ha ospitato gare di nuoto internazionali e i campionati di pallanuoto sia maschile che femminile sempre sotto l’egida della Rari.