Perinaldo si promuove sui social grazie a “Ponente ligure fotosintesi”

23 gennaio 2018 | 09:30
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Perinaldo si promuove sui social grazie a “Ponente ligure fotosintesi”

Fino al 28 gennaio sarà possibile mettere “Mi piace” alle foto che ritraggono la location

Perinaldo. Questa settimana Perinaldo è la località in gara per il concorso gratuito “I Like” di “Ponente ligure fotosintesi” che mette in competizione i Comuni della provincia per il titolo di paese più ammirato.

Il centro di Perinaldo è ubicato lungo l’esile cresta collinare che si stacca a levante dal nodo dei monti Bignone e Caggio, a cavallo tra le valli dei torrenti Verbone – a sud – e Merdanzo a nord. Secondo gli storici antichi, sorse intorno all’anno 1000 per volontà di Rinaldo della potente famiglia dei Conti di Ventimiglia, dal quale ne derivò il nome. Infatti, il toponimo Perinaldo ha origine dalla parola Podium Rainaldi: letteralmente significa il “poggio di Rinaldo”. La leggenda vuole che il locale castello abbia accolto i fuggitivi della vicina villa Gionco, che sotto attacco dei saraceni, venne data alle fiamme.

Il castello è già menzionato in una dichiarazione del 1164 da parte di Guidone Guerra, conte di Ventimiglia, che si impegnò a proteggere la persona e i beni del vescovo di Nizza, offrendo in garanzia alcuni sudditi dei feudi di Sospello, Roccabruna, Perinaldo e Pigna. Nel 1220 il castello si era già costituito in comune, eleggendo dei propri consoli in rappresentanza della comunità. A seguito dell’indebolimento dei conti di Ventimiglia e del rafforzamento del potere di Genova nei territori del Ponente Ligure, il conte Oberto vendette nel 1228 i feudi di Perinaldo e Gionco al genovese Fulcone da Castello, che li tenne fino al 1251, anno in cui vennero di nuovo ceduti a Zaccaria de Castro.

I feudi perinaldesi rimasero nelle disponibilità della famiglia Zaccaria fino al 1288, anno in cui vennero acquistati dall’ammiraglio genovese Oberto Doria, che insieme ai territori di Dolceacqua, Apricale e Isolabona andarono a costituire il più antico nucleo della Signoria ghibellina dei Doria. I Doria fecero del proprio dominio il centro di raccolta dei ghibellini genovesi, che si contrapposero con dure lotte ai guelfi di Monaco, capeggiati dalla famiglia Grimaldi. Tale rivalità si protrasse fino al 1491, anno in cui le due famiglie si allearono a seguito del matrimonio tra Luca Doria e Francesca Grimaldi di Monaco.

La pace durò pochi anni, perché nel 1523 il figlio di Luca, Bartolomeo Doria, con l’intento di creare un’unica grande signoria tra Dolceacqua e Monaco, uccise lo zio materno Luciano I di Monaco. A seguito del delitto, per sfuggire al bando dell’impero, il Doria fece solenne atto di vassallaggio al duca Carlo III di Savoia, ed è così che Perinaldo, insieme agli altri castelli, divenne dal 1524 un protettorato del ducato sabaudo.

Nel 1580 la comunità di Perinaldo, con l’approvazione di Giulio Doria, elaborò i nuovi statuti comunitari formati da 169 articoli, redatti in italiano, rappresentanti uno dei più completi e importanti documenti statutari di tutta la zona. Nel 1625 i castelli dei Doria entrarono in guerra al fianco del Duca di Savoia contro la Repubblica di Genova. La politica incerta del signore di Dolceacqua, il quale, pur dichiarandosi alleato del duca, favorì nella pratica l’avanzata dei genovesi. Questa situazione portò all’occupazione da parte del duca dei possedimenti dorieschi, che si risolse solo nel 1652, anno in cui i feudatari dovettero giurare definitivamente obbedienza ai Savoia, vedendo così innalzato il proprio feudo a marchesato. A Perinaldo tale giuramento avvenne il 10 aprile, officiato nella piazza antistante la parrocchiale, alla presenza di tutti i capifamiglia del distretto.

Nel 1640 i frati dell’Ordine di San Francesco, si insediano nel paese costruendo un convento accanto alla chiesa di San Sebastiano: si deve a loro un’importante innovazione agraria, in quanto sostituirono la coltivazione dell’ulivo olivastro nell’attuale varietà taggiasca ancora in atto.

Nel 1672 lo scoppio tra Genova e Savoia di un nuovo conflitto interessò direttamente i castelli della signoria dei Doria. Il 28 agosto le milizie corse, che combatterono per la repubblica genovese, accerchiarono il castello di Perinaldo, e dopo una lunga resistenza, riuscirono ad abbattere le porte delle mura e ad entrare nell’abitato spargendo morte e terrore tra gli abitanti. Amministrativamente il territorio perinaldese fu sottoposto alla provincia di Nizza e successivamente nella provincia di Sospello del Regno di Sardegna.

Occupato dalle truppe francesi nel 1793, all’anno successivo è attestato il passaggio da Perinaldo di Napoleone Bonaparte insieme al generale Andrea Massena, pernottando nel castello Maraldi e nel palazzo Allavena. A seguito di questa visita e in riferimento alla riorganizzazione territoriale della zona, Perinaldo viene eletto capoluogo di cantone al posto di Dolceacqua nel distretto di Mentone del Dipartimento delle Alpi Marittime.

Con il passaggio di questa parte di territorio ponentino nel Primo Impero francese nel 1805, Perinaldo passò nel distretto di Sanremo, sempre all’interno del medesimo dipartimento. La caduta di Napoleone Bonaparte (1814) e il successivo congresso di Vienna portò il passaggio del territorio nuovamente nel regno sabaudo, nella contea e poi divisione di Nizza. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel III mandamento di Dolceacqua del circondario di Sanremo facente parte della provincia di Nizza. Dal 1973 al 2011 ha fatto invece parte della Comunità montana Intemelia. La principale risorsa economica del comune è l’attività legata all’agricoltura, specie alla coltivazione dell’ulivo taggiasco e alla sua produzione. Degna di nota è anche la coltivazione del carciofo violetto, presidio Slow Food.

Fino al 28 gennaio sarà possibile mettere “Mi piace” alle foto, che ritraggono la location, postate sulla pagina Facebook di “Ponente ligure fotosintesi” (https://www.facebook.com/ponentfoto/?fref=ts). Se otterrà tanti voti potrà entrare nella Top Ten.

La scorsa settimana Dolcedo ha totalizzato 19.173 visualizzazioni e 1631 “Mi  Piace”. Ecco la top Ten al momento:

1. Dolceacqua 3227 “Mi piace”
2. Seborga 3117
3. Ospedaletti 2769
4. Ventimiglia Alta 2711
5. Sanremo La Pigna 2139
6. Cervo 2132
7. Bordighera 2084
8. Rezzo 2021
9. Bajardo 1864
10. Arma di Taggia 1851