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Ospedaletti, proroga di 30 anni delle concessioni: il Comune si schiera al fianco dei balneari

7 gennaio 2018 | 10:50
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Ospedaletti, proroga di 30 anni delle concessioni: il Comune si schiera al fianco dei balneari
Ospedaletti, proroga di 30 anni delle concessioni: il Comune si schiera al fianco dei balneari
Ospedaletti, proroga di 30 anni delle concessioni: il Comune si schiera al fianco dei balneari

Votata all’unanimità la delibera di appoggio alla battaglia di Regione Liguria contro la direttiva Bolkestein

Ospedaletti. Il Comune si schiera contro la famigerata direttiva Bolkestein, quella che sta togliendo il sonno ai tanti titolari di concessioni balneari anche della provincia di Imperia.

La direttiva europea infatti prevede che siano indette delle gare per l’affidamento delle concessioni, ad oggi, in buona parte dei casi, rilasciate e poi prorogate sine die.

La preoccupazione dei balneari – il sindaco Paolo Blancardi lo sa bene essendo titolare dei bagni Caranca di Bordighera – è quella di vedersi sottrarre la gestione delle spiagge da un imprenditore esterno che possa offrire servizi migliori o condizioni economiche più vantaggiose per le casse pubbliche.

La norma europea che favorisce la concorrenza è e rimane in vigore ma la Regione Liguria ha di recente approvato una legge (la numero 26 del 2017) con cui ha prorogato, alle attuali condizioni, tutte le concessioni esistenti per altri 30 anni.

A sostegno di questa forte iniziativa regionale, volta a tutelare gli attuali gestori (sulla quale sono stati sollevati dubbi di incostituzionalità), si è schierato tutto il consiglio comunale della città delle rose che ha votato all’unanimità una delibera con la quale si impegna l’amministrazione a dare “il proprio sostegno alla linea della Regione Liguria e ad ogni altra azione volta a sostenere le concessioni demaniali e riconoscere il ruolo fondamentale della categoria delle imprese balneari liguri all’interno del sistema turistico regionale”.

L’approvazione ha ovviamente carattere più politico che pratico, non avendo il Comune potere di intervenire direttamente su una materia di competenza condivisa tra Stato e Regioni.