Inchiesta Sogni d’estate, ipotesi usura al vaglio della Procura

Fiamme gialle attese a palazzo di giustizia per un primo summit investigativo
Imperia. Potrebbe essere contestato anche il reato di usura nell’inchiesta “Sogni d’estate” che vede indagati Luca Ramone e altre tre persone. Non quello di usura impropria abrogato da molti anni.
Sotto la lente dei magistrati imperiesi ci sono numerosi fascicoli e documenti contabili ma anche telefoni cellulari sequestrati dalle fiamme gialle. Al momento i reati certi contestati al commercialista e agli altri indagati sono quelli di truffa, riciclaggio e intestazioni fittizie di beni.
A coordinare l’attività investigativa sono i pm Alessandro Bogliolo e Grazia Pradella. In procura è previsto a breve un vertice con la guardia di finanza che depositerà una prima relazione dettagliata di quanto sequestrato.
Dopodiché inizieranno le strategie dei difensori che molto probabilmente presenteranno istanza al Riesame per dissequestrare la documentazione acquisita e capire in che direzione sta indagando la magistratura dopo una denuncia presentata dall’ex titolare dello stabilimento Claudio Roggerọ. In sostanza la società non avrebbe mantenuto gli impegni finanziari accordati coi vecchi proprietari.
Dal canto suo Ramone si dice “stupito per il fatto che sia stata presentata una denuncia considerato che con questa operazione finanziaria si è salvata una azienda che rischiava di perdere la concessione demaniale (sono stati vestiti 170 mila euro ndr) e che Roggero ha comunque continuato a far parte dell’azienda”. Inoltre lo stesso Ramone ha anche spiegato che “era stata avviata una ristrutturazione d’azienda per rilanciarla”.